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Attentato al Cremlino, “perché la teoria del false flag è un'esagerazione”

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La Russia ha aperto un'indagine per terrorismo dopo aver dichiarato di aver abbattuto due droni puntati contro la residenza del presidente Vladimir Putin. Lo ha annunciato il comitato investigativo russo su Telegram, dove in particolare è stata accusata l'Ucraina di un tentativo di assassinio “terroristico". Il Corriere della Sera fa il punto sulle possibili teorie dell’attacco al Cremlino, che ha scatenato la richiesta di rappresaglie pesanti da parte di numerosi esponenti di Mosca. “Da qui il sospetto per alcuni osservatori che l’incursione notturna non sia altro che una provocazione orchestrata dalla Russia per giustificare bombardamenti sempre più devastanti sull’Ucraina e magari l’uccisione dello stesso presidente Zelensky. La teoria della ‘false flag’, la provocazione, è ricorrente, è parte di ogni conflitto. E in questo è stata citata. Dunque i servizi russi possono aver architettato il piano, però sembra eccessivo che abbiano utilizzato un simbolo così importante” l’analisi del quotidiano a riguardo. Sembra quindi essere difficile la strada dell’auto attentato.

 

 

Nel frattempo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha negato ogni coinvolgimento di Kiev nel presunto attacco di droni contro il Cremlino. “Non attacchiamo Putin o Mosca. Combattiamo sul nostro territorio. Difendiamo i nostri villaggi e le nostre città”, ha detto il numero di Kiev in una visita non annunciata a Helsinki per colloqui con i leader di cinque Paesi nordici, durante una conferenza stampa. Il presidente russo, ha assicurato Zelensky, "lo affideremo alla giustizia”. Il mistero resta fitto.

 

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