Incoronazione re Carlo III, scatta il riconoscimento facciale: corteo blindato
La polizia britannica userà il riconoscimento facciale per proteggere re Carlo durante il corteo che seguirà l'incoronazione. Centinaia di migliaia di persone sono attese a Londra sabato prossimo per assistere alla Coronation Procession che, dall'Abbazia di Westminster, sfilerà lungo Whitehall per poi raggiungere Buckingham Palace passando lungo il Mall. La controversa tecnologia, che scansiona i volti e li confronta con un elenco di persone ricercate dalle forze dell'ordine, verrà utilizzata per identificare malintenzionati e terroristi che si potrebbero mescolare alla folla.
Un'operazione necessaria, secondo gli investigatori, per garantire la sicurezza del nuovo sovrano dopo che qualche giorno fa uno squilibrato è riuscito a gettare cartucce di fucile dentro la recinzione del Palazzo reale. E così, mentre in Italia il ministero dell'Interno discute dell'introduzione del riconoscimento facciale nelle stazioni, la Gran Bretagna passa all'azione con una massiccia operazione di sicurezza.
L'annuncio è arrivato quando alla polizia sono stati conferiti nuovi poteri per reprimere la protesta, trasformati in legge in vista dell'incoronazione.
Il numero di persone i cui volti verrebbero scansionati lo renderebbe il più grande dispiegamento di riconoscimento facciale dal vivo nel Regno Unito. Potrebbero in teoria essere scansionati i visi di tutti coloro che accedono alle strade dove passerà il corteo perché all'area si arriverà soltanto passando attraverso varchi presidiati dalle forze dell'ordine.
Il più grande dispiegamento di mezzi per il riconoscimento facciale finora effettuato in Gran Bretagna è stato al carnevale di Notting Hill del 2017, quando sono stati scansionati centomila volti in poche ore. Tanto per capire la potenza di questa innovativa tecnologia. La Metropolitan Police di Londra ritiene che sia uno strumento di lotta alla criminalità potenzialmente rivoluzionario. Ma c'è chi si oppone. Il gruppo per la privacy Big Brother Watch ritiene che “il riconoscimento facciale in tempo reale sia uno strumento autoritario di sorveglianza di massa che trasforma il pubblico in carte d'identità ambulanti" e che "l'incoronazione non dovrebbe essere usata per giustificare il lancio di questa tecnologia discriminatoria e pericolosa".
L'uso del riconoscimento facciale collegato alle banche dati dei latitanti è il prossimo grande passo per le forze dell'ordine, grande quanto l'introduzione delle impronte digitali. La polizia inglese ci lavora da anni. Anche i servizi segreti di Sua Maestà sono estremamente interessati.