Papa Francesco, viaggio in Ungheria da Orban: cosa si sono detti
Papa Francesco a Budapest fino al 30 aprile parla all'Europa. Il Pontefice ha incontrato a Palazzo Sandor la presidente della Repubblica ungherese Katalin Novak e il primo ministro Victor Orban. Prima il Santo Padre ha avuto un faccia a faccia con Novak e successivamente si è intrattenuto con Orban, tra i leader europei quello più vicino a Mosca e tra i pochi interlocutori rimasti per negoziare una pace tra Russia e Ucraina, quest'ultima confinante proprio con l'Ungheria. A Budapest risiede anche il metropolita Hilarion, un tempo numero 2 del patriarca russo Kirill, poi inviato in Ungheria per aver espresso riserve sull'invasione russa dell'Ucraina.
Nella prima giornata del suo viaggio apostolico internazionale, il Pontefice ha voluto lanciare un appello affinché, in un frangente storico in cui la politica internazionale sembra avere come effetto "quello di infiammare gli animi anziché di risolvere i problemi" e sembra "regredita a una sorta di infantilismo bellico", l'Europa sia chiamata a interpretare "il ruolo che le corrisponde", ovvero "unire i distanti, accogliere al suo interno i popoli e non lasciare nessuno per sempre nemico". È dunque "essenziale" - scandisce il Santo Padre - ritrovare l'anima europea. E il ricordo va a quando, nell'immediato dopoguerra, l'Europa ha rappresentato, insieme alle Nazioni Unite "la grande speranza, nel comune obiettivo che un più stretto legame fra le Nazioni prevenisse ulteriori conflitti".
Bergoglio è nella città "dei ponti e dei santi". E da qui chiede che l'Europa superi le divisioni e non si rassegni a quello che sembra essere il "triste tramonto del sogno corale di pace", mentre si fanno spazio "i solisti della guerra". Francesco chiede quindi di non arrendersi, in un momento in cui "sembra essersi disgregato negli animi l'entusiasmo di edificare una comunità delle nazioni pacifica e stabile", mentre "si marcano le zone, si segnano le differenze, tornano a ruggire i nazionalismi e si esasperano giudizi e toni nei confronti degli altri".
Occorre procedere verso la pace. E il Santo Padre prega affinché l'Europa intera, "unita e solidale" sia ancora "casa di pace e profezia di accoglienza". Il riferimento è anche alla "martoriata Ucraina", che con l'Ungheria condivide i confini: "in questa fase storica i pericoli sono tanti", sottolinea il Pontefice. "Ma dove sono gli sforzi creativi di pace?".