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Xi-Zelensky, la telefonata fa scattare l'allarme Usa. Il retroscena di Rampini

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La telefonata tra il leader cinese Xi Jinping e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky  è capolavoro di diplomazia o una mossa che avrà conseguenza per il Dragone? Federico Rampini passa al setaccio le reazioni al primo colloquio tra Kiev e Pechino dall'inizio della guerra e lo fa guardando a Washington, osservatore interessato della vicenda. "L’America si divide nei giudizi, dalla Casa Bianca ai massimi esperti quella telefonata scatena un acceso dibattito. L’amministrazione Biden sottolinea che Zelensky ha messo Xi di fronte alle sue contraddizioni: la Repubblica Popolare afferma di rispettare il principio di sovranità, violato brutalmente dall’invasione russa", scrive l'editorialista in un analisi sul Corriere della sera.  

"Molti esperti americani pensano che la mossa di Xi voglia parlare anzitutto all’Europa", afferma il giornalista. Il motivo? Innanzitutto per mettere una pezza alla gaffe dell’ambasciatore cinese in Francia, Lu Shaye, che ha messo in dubbio la sovranità dei paesi baltici ex Urss. Ma anche per migliorare la reputazione cinese in Europa, con l'obiettivo economico di "«dis-accoppiare» l’Ue dagli Stati Uniti rispetto all’embargo sulle forniture alla Repubblica Popolare di tecnologie avanzate come i semiconduttori". 

Pechino, inoltre, invia un emissario in Ucraina per tentare la strada della mediazione tra Kiev e la Russia di Vladimir Putin. "Un segnale di crescita della statura globale della Cina", che provoca "allarme" a Washington, afferma Rampini citando le più recenti analisi degli osservatori Usa.  Secondo Foreign Affairs, Xi sarebbe impegnato "in un’operazione di bilanciamento, diversificazione e copertura del rischio: senza mollare Putin, ma in modo da minimizzare i danni per la Cina". Ma c'è anche chi si spinge a ipotizzare che "Xi fa balenare a Zelensky la speranza di una mediazione cinese proprio quando sta per partire la controffensiva militare ucraina, e in tal modo spera di rallentare gli eventuali successi di Kiev sul terreno".

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