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Zaporizhzhia, trincee e sacchi di sabbia: la Russia prepara la controffensiva

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Una trincea lunga 120 chilometri che attraversa la regione di Zaporizhzhia fino alla porta della Crimea e postazioni di difesa con sacchi di sabbia sui tetti della centrale nucleare. Così, secondo alcune immagini satellitari mostrate dai media ucraini, la Russia si starebbe preparando alla controffensiva di Kiev.

Ai militari - secondo quanto viene spiegato - sarebbe stato dato l'ordine di scavare fossati abbastanza profondi e larghi da impedire l'avanzata di carri armati e mezzi corazzati. Inoltre sarebbero stati posizionati dei "denti di drago" in cemento come barricate. Intanto è giallo sui resti di un missile trovati in una foresta a una decina di chilometri dalla cittadina polacca di Bydgoszcz. Secondo alcuni media locali sui rottami sarebbero state trovate scritte in russo mentre per altri si tratterebbe semplicemente dei residui di un'esercitazione militare dell'esercito di Varsavia su alcuni sistemi di difesa aerea.

Sul fronte diplomatico continua a tenere banco la telefonata avvenuta mercoledì fra Volodymyr Zelensky e Xi Jinping. A tal proposito il Cremlino precisa che Vladimir Putin, in occasione del suo incontro con il leader di Pechino, "non ha discusso" del ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina secondo i confini del 1991, considerata una delle condizioni base per sedersi al tavolo dei negoziati da parte di Kiev. Mosca, allo stesso tempo, afferma comunque di accogliere "con favore" tutte le iniziative che possano "avvicinare" alla fine del conflitto in Ucraina e bolla come "montature" le voci di un fallito attentato a Putin lo scorso 23 aprile da parte dell'intelligence di Kiev tramite l'utilizzo di un drone kamikaze.

Dalla Russia arriva poi un nuovo attacco all'Europa con cui i rapporti sono "al livello minimo possibile" dopo le recenti espulsioni di diplomatici da parte di vari Paesi. Il ministero degli Esteri russo respinge pure la richiesta da parte dell'ambasciata degli Stati Uniti di fare visita al reporter del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, detenuto nella prigione di Lefortovo con l'accusa di spionaggio. Una misura presa "in risposta" al diniego da parte di Washington dei visti per il pool di giornalisti che avrebbero dovuto accompagnare il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov durante la sua visita alle Nazioni Unite dello scorso lunedì.

Resta caldo infine il tema relativo al corridoio sull'export del grano ucraino. Il tema è stato al centro di un colloquio fra Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Il presidente russo è intervenuto in video-collegamento all'inaugurazione della centrale nucleare turca di Akkuyu definendolo "il più importante progetto congiunto tra Mosca e Ankara".

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