Sudan, pronto il rientro degli italiani. Evacuata anche l'ambasciata Usa
Dal Sudan è fuggi fuggi generale. Vista la situazione interna, i principali governi occidentali stanno progressivamente richiamando in patria il personale diplomatico impegnato nel Paese africano. È stata completata in sicurezza l’evacuazione da Khartoum del personale dell’ambasciata americana e dei familiari, ha reso noto il dipartimento di Stato americano. Le operazioni dell’ambasciata sono state, quindi, sospese provvisoriamente, ha confermato il segretario di Stato, Antony Blinken. «Sospendere le operazioni di una delle nostre sedi diplomatiche è sempre una decisione difficile, ma la sicurezza del nostro personale è la mia prima responsabilità», ha spiegato, denunciando i «gravi e crescenti rischi della sicurezza» posti dal conflitto fra le milizie dell’Rsf e le forze regolari. Meno di cento persone, fra cui vi sarebbero stati anche alcuni diplomatici di altri Paesi, sono state portate via da Khartoum all’alba di questa mattina, a bordo di tre elicotteri Chinook atterrati nei pressi dell’ambasciata. «Oggi su mio ordine i militari americani hanno concluso una operazione per esfiltrare il personale del governo da Khartoum», ha dichiarato il Presidente Joe Biden. Più di 100 militari Navy Seals e delle forze speciali dell’esercito sono partite da Gibuti all’Etiopia e poi per il Sudan, dove sono rimaste sul terreno per meno di un’ora, ha spiegato il generale Douglas Sims in una call con i giornalisti una volta terminata la missione. Ma Biden ha ringraziato, oltre che Gibuti e l’Etiopia anche l’Arabia saudita, Paesi «di importanza critica per il successo della nostra operazione». Perché ieri 150 persone sono stati evacuati via mare al porto saudita di Gedda.
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Intanto anche il governo italiano si è attivato per riportare in patria i 200 italiani che vivono attualmente in Sudan. «Il governo sta predisponendo un piano di rientro per mettere in sicurezza i nostri connazionali che in questo momento si trovano in Sudan - ha detto a Tgcom24 il sottosegretario agli Esteri, Maria Tripodi - La nostra ambasciata è pienamente operativa e fornisce loro la necessaria assistenza. Il Ministero degli Esteri sta operando naturalmente anche dal punto di vista diplomatico e ci auguriamo che presto si verifichino le condizioni per giungere a un cessate il fuoco. Ovviamente c’è bisogno del consenso di entrambe le parti in conflitto. Ma l’Italia, assieme alla comunità internazionale, si è attivata fin dal primo momento perché questo possa accadere. Nel frattempo, grazie anche al supporto della nostra Aeronautica Militare, contiamo quanto prima di riportare a casa tutti gli italiani presenti in Sudan». Anche la Francia ha avviato una «operazione di evacuazione rapida» dei connazionali e del personale diplomatico in Sudan, ha reso noto il ministro degli Esteri, aggiungendo che sono coinvolti nell’operazione anche cittadini europei e di «Paesi partner alleati». Le parti coinvolte nel conflitto avrebbero garantito la sicurezza necessaria per lo svolgimento dell’operazione, spiega una fonte citata da Bfmtv.