Cosa succede in Sudan oggi, esplosioni e combattimenti: "Raid filorussi"
Esplode il caos in Sudan dopo che gruppi di paramilitari hanno provato il golpe per rovesciare l'esercito al potere nel Paese. A Khartoum da questa mattina sono esplosi scontri a fuoco tra le truppe regolari e le Forze di supporto rapido che hanno annunciato di controllare l'aeroporto della Capitale, bombardata dall'aviazione. I paramilitari poi hanno fatto sapere di aver conquistato anche il Palazzo presidenziale.
"Si spara anche a Khartoum 2. Vengono usate pure armi pesanti e circolano carri armati, si sentono forti esplosioni", riferiscono dal settore della capitale sudanese in cui si trova l'Ambasciata italiana. L'Unità di crisi della Farnesina ha invitato gli italiani presenti a Khartum a non lasciare le proprie abitazioni mentre nella Capitale sono in corso pesanti combattimenti. "L'aeroporto è stato al momento chiuso e molte strade risultano bloccate".
Il rappresentante speciale dell'Onu per ul Sudan, Volker Perthes, in una nota ha chiesto "l'immediata cessazione dei combattimenti per garantire la sicurezza del popolo sudanese e per risparmiare il paese da ulteriori violenze". Perthes, viene spiegato, ha contattato entrambe le parti in causa, ovvero le Forze armate sudanesi (Saf) e i paramilitari delle Forze di supporto rapido (Rsf).
Le milizie filo-russe dell'Rsf, controllate dal vicepresidente del Consiglio di transizione Mohamed Hamdan "Hemeti" Dagalo e appoggiato dal gruppo russo Wagner, avrebbero preso il controllo del Palazzo presidenziale di Khartum, dell'aeroporto di Merowe a nord della Capitale e anche della sede della televisione nazionale. Un attacco definito "brutale" dalle forze regolari. A quattro anni dalla deposizione del presidente Omar al Bashir, nell'aprile del 2019, in Sudan il processo politico concordato dalla maggior parte delle forze in campo per istituire un governo a guida civile appare ancora lontano.