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Chi controlla Taiwan: "Jet e navi da guerra". Cosa succede nel Pacifico

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Giada Oricchio
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Manovre “provocatorie” al largo di Taiwan: il governo lancia l’allarme. Il ministero della Difesa della Repubblica di Cina ha riferito di aver intercettato otto navi da guerra e quarantadue aerei da combattimento cinesi intorno all’isola e, in una nota, ha espresso “solenne condanna verso tali azioni irrazionali”. A sua volta, la Repubblica Popolare cinese ha annunciato tre giorni di operazioni militari: “Il comando del teatro delle operazioni orientali dell’Esercito popolare di liberazione terrà un’esercitazione di preparazione nello stretto di Taiwan, nella parte settentrionale e meridionale dell’isola e nello spazio aereo a est di Taiwan dall’8 al 10 aprile. Sono incluse pattuglie di polizia”. I rilevamenti sono avvenuti tra le 6 e le 11 ora locale (mezzanotte e le 5 in Italia).

Formosa ha proclamato la propria indipendenza il 10 ottobre 1911 (nel 1949 il trasferimento del governo sull’isola, nda) e rivendica la sovranità sulla Mongolia esterna e sulla Cina continentale che a sua volta non riconosce tale Repubblica e la considera una sua provincia. Oggi le autorità cinesi stanno cercando di isolare diplomaticamente Taipei da quando Tsai Ing-wen è stata eletta presidente nel 2016 in quanto esponente di un partito che si batte per l’indipendenza. L’incontro di mercoledì negli Stati Uniti (da sempre sostenitori di Taiwan) tra Tsai Ing-wen e il presidente della Camera dei rappresentanti americana Kevin McCarthy, è stato condannato da Pechino che aveva promesso ritorsioni. Così è maturato l’invio di navi e jet da combattimento, esercitazioni provocatorie che destano grande allarme.

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