BUSINESS E GUERRA
Abramovich e Kantor, il business oltre la guerra: così gli oligarchi aggirano le sanzioni
Mentre i governi occidentali si illudono che le loro sanzioni economiche stiano davvero danneggiando l'economia russa, la realtà che si nasconde dietro la superficie, però, è ben diversa. Le decisioni prese dall'Ue, dal Regno Unito e dal Nord America non sono sufficientemente coordinate e sottovalutano la capacità degli astuti oligarchi russi di eluderle, specialmente in settori vitali per l'economia globale come ad esempio il cibo.
La questione non riguarda solo la capacità degli oligarchi di godere ancora di alloggi di lusso o di enormi yacht, sebbene ci siano molte prove di questo: ad esempio al sobborgo di Tel Aviv di Herzliya ci sono una villa da 65 milioni di dollari di Roman Abramovich e una proprietà multi-milionaria dell’imprenditore Moshe Kantor, che si occupa di fertilizzanti. Abramovich e Kantor non stanno di certo seduti tra le rovine delle loro case rimaste senza acqua e con l’elettricità intermittente per colpa dei bombardamenti russi. La peggiore conseguenza che subiscono dalla guerra è che le sanzioni inflitte contro di loro comportano una temporanea perdita di prestigio sociale, dato che persino gli enti di beneficenza senza scrupoli si fanno venire dei rimorsi.
Il Congresso ebraico europeo ha dovuto a malincuore abbandonare Kantor, che è stato per tre volte presidente del Congresso, così come hanno fatto varie organizzazioni di beneficenza per la memoria sull’Olocausto. E il re e Tony Blair presumibilmente non sono così entusiasti delle donazioni elargite da Kantor alle loro cause preferite. Ma non bisogna avere l’ingegno da avvocato per trasformare le proprie partecipazioni in grandi aziende in modo da far sembrare che l’effettiva proprietà svanisca. Altrimenti come avrebbe fatto Abramovich ad acquistare una squadra di calcio olandese (il Vitesse, ndr) quando già possedeva il Chelsea?
I fertilizzanti sono un business molto grande, del valore di 250 miliardi di dollari a livello globale. Russia e Bielorussia sono attori importanti di questa industria, in particolare per quanto riguarda l’azoto e il potassio. Il colosso di fertilizzanti Akron, guidato da Kantor, gestisce ancora miniere di potassio in Canada, nonostante il suo nome compaia nell'elenco degli oligarchi sanzionati di quel Paese. In realtà la sua miniera si trova proprio lungo il percorso dove l'esercito canadese conduce i programmi di addestramento per i soldati ucraini.
Le joint venture sono un'altra via per evadere le sanzioni. Il rapporto annuale del gruppo Rio Tinto rivela una partnership dal nome innocuo - "CanPacific Potash Inc” - che ha una miniera dal valore di 500 milioni di dollari in fase di sviluppo ad Albany. Sebbene Kantor abbia trasferito le quote della sua partecipazione di controllo in Akron a tre colleghi, possiede ancora il 40% della società. In base alle sanzioni stabilite del Regno Unito, è vietato trattare con i fondi congelati o le risorse economiche appartenenti, posseduti, detenuti o controllati da un soggetto destinatario delle sanzioni. Quindi cosa stanno facendo i governi del Regno Unito e del Canada per tappare questa falla?
Forse Kantor è infastidito dal non poter visitare la sua casa multimilionaria a Hampstead Garden Suburb, ma non è stato fatto nulla per arginare i suoi profitti perché due governi che sostengono l'Ucraina non collaborano tra loro. Mentre si sente parlare molto della Russia che deve reindirizzare le esportazioni di petrolio e gas verso l'India e la Cina, gli affari in altri settori continuano a prescindere: i fertilizzanti ma anche i servizi nucleari.