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Tatarsky, cosa era accaduto il giorno prima: il sospetto del think tank ISW

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L’uccisione del famoso blogger militare russo, Vladlen Tatarsky - pseudonimo di  Maxim Fomin - paleserebbe delle fratture interne al Cremlino. A dirlo è l’Istituto Statunitense per lo Studio sulla Guerra (ISW), come riporta The Guardian. Il Ministero degli Esteri russo, dopo l’attacco avvenuto in un locale di San Pietroburgo che apparterrebbe al leader del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin, rivelatosi fatale per Tatarsky, ha subito puntato il dito contro Kiev. Eppure il blogger era solito criticare i Ministeri della Difesa e degli Esteri, senza dimenticare che Prigozhin ieri, domenica 2 aprile, ha dichiarato che non avrebbe incolpato l’Ucraina per l’uccisione del blogger, così come di quella di Daria Dugina.

 

Nel rapporto dell’ISW si legge che: "L’assassinio di Fomin al bar di Prigozhin è probabilmente parte di un modello più ampio di crescenti conflitti interni russi che coinvolgono Prigozhin e la Wagner. Fomin aveva partecipato a un altro evento all’inizio della giornata senza incidenti, quindi sembra che l’attacco sia stato deliberatamente organizzato in uno spazio di proprietà di Prigozhin. Il consigliere dell’ufficio presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha affermato che la morte di Fomin è stata il risultato della lotta contro i combattimenti e della competizione politica tra attori russi. L’assassinio di Fomin potrebbe essere stato inteso come un monito per Prigozhin".

 

Intanto Daria Trepova, una ventiseienne russa residente a San Pietroburgo, è stata arrestata in relazione all’attentato. La notizia è stata diffusa da Interfax e da altre agenzie di stampa moscovite. Secondo il Comitato investigativo russo, un ente statale preposto alle inchieste penali di maggiore rilievo, l’attentato è considerato "un omicidio di alto profilo". 

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