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Zaporizhzhia, le truppe accerchiano la centrale: "Non può essere protetta"

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In Ucraina resta alta l'attenzione intorno alla centrale di Zaporizhzhia. Il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi, fa sapere che la situazione presso l'impianto, dove oggi si è recato in visita, "non sta migliorando", anzi le ostilità "si stanno intensificando". Per questo l'agenzia è al lavoro per trovare "misure realistiche" tali da "evitare disastri". Kiev intanto annuncia di essere pronta al contrattacco sul campo "a ridosso dell'estate", anche grazie ai tank Leopard che stanno arrivando dall'Occidente. In attesa delle armi richieste l'attenzione resta concentrata su Bakhmut dove la battaglia infuria.

Per il direttore generale la centrale nucleare "non può essere protetta". "L'attività militare sta aumentando in tutta la regione. Quindi l'impianto non può essere protetto", ha spiegato. L'agenzia ha un team di esperti all'interno dello stabilimento dallo scorso settembre, ma Grossi ha definito la situazione "ancora precaria".

Secondo il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, lo scontro ha "praticamente distrutto l'esercito ucraino" e anche l'esercito privato di mercenari del magnate russo è "malconcio". Un "parziale successo" russo nella città del Donbass è confermato anche dalle truppe ucraine che, tuttavia, dicono di essere ancora "coraggiosamente" in possesso della città dove hanno respinto "numerosi attacchi nemici".

Giallo infine sull'esplosione registrata ieri nei pressi di una base russa in Crimea resa nota dai media ucraini. Secondo le autorità locali la causa è l'abbattimento di un drone da parte della contraerea.

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