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Xi-Putin, via ai colloqui ufficiali. La Cina avverte gli Usa: non puntino il dito

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Secondo giorni della visita di Xi Jinping a Mosca con il presidente cinese che è arrivato al Cremlino dove sono in programma i colloqui ufficiali col presidente russo Vladimir Putin, in formato ristretto e allargato. Per la parte russa, ai colloqui partecipano, tra gli altri: il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa Dmitri Medvedev, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, la governatrice della banca centrale Elvira Nabiullina. È prevista la firma di documenti congiunti e dichiarazioni alla stampa dei due leader.

 

Dopo la cerimonia ufficiale di accoglienza dell’ospite, nella Sala Georghievsky del Gran Palazzo del Cremlino, sono iniziati i colloqui in formato ristretto tra Putin e Xi. All’inizio di questo secondo round di colloqui - dopo quello informale di ieri - i due leader non hanno fatto dichiarazioni. Ieri, Putin e Xi Jinping avevano parlato in formato tete-à-tete per quattro ore e mezzo. Xi ha incontrato oggi il primo ministro russo, Mikhail Mishustin, all’indomani del primo incontro, durato quattro ore e mezzo, con il presidente russo: colloqui "molto seri" con "un approfondito scambio di opinioni", li ha definiti il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante i quali Putin si è detto pronto a discutere la proposta cinese per una soluzione politica della guerra in Ucraina.

 

La visita in Russia, ha detto Xi a Mishustin, citato dai media di Mosca, risponde a una "logica storica", e i due Paesi sono "partner strategici". Xi ha esteso l’invito a visitare la Cina anche a Mishustin, che ha accettato, e ha chiesto di intensificare il lavoro dei meccanismi intergovernativi dei due Paesi, proposta anche questa accolta dal premier russo, che si è dichiarato favorevole a stabilire un "lavoro costruttivo" con il nuovo premier cinese, Li Qiang.

 La visita di Xi giunge mentre a Kiev si sta dirigendo il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, ultimo leader dei Paesi del G7 a visitare l’Ucraina. Intanto, la visita del presidente cinese a Mosca ha suscitato critiche dagli Stati Uniti, che hanno fatto sapere di respingere l’idea di una proposta di cessate il fuoco derivante dal summit di Mosca, che per Washington servirebbe a ratificare le conquiste russe in territorio ucraino e a congelare la guerra alla condizioni volute da Mosca. Per il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, la visita di Xi a Mosca fornisce una "copertura diplomatica" alla Russia per continuare a perpetrare i crimini di guerra e lascia intendere che la Cina non ritenga Putin responsabile dei crimini commessi in Ucraina. Alle critiche degli Stati Uniti, ha risposto oggi, da Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ribadendo che la Cina non ha mai fornito armi ad alcuna parte in conflitto nella guerra in Ucraina, e ammonendo gli Usa a non "puntare il dito" contro la Cina.

 

Gli Stati Uniti, ha detto il portavoce, dovrebbero considerare "oggettivamente gli sforzi della Cina e della comunità internazionale per promuovere la pace e i colloqui, invece di aggrapparsi alla mentalità da Guerra Fredda e spingere per l’escalation del conflitto".

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