Uranio impoverito, Sergei Shoigu minaccia l'Occidente: guerra nucleare vicina
Sale la tensione tra Russia e Occidente. Nonostante il vertice di pace tra Xi Jinping e Putin, arrivano parole di fuoco tra le parti coinvolte nella guerra in Ucraina. I toni si sono fatti ancora più drammatici dopo la dichiarazione del Regno Unito che ha annunciato di voler inviare all'Ucraina munizioni all'uranio impoverito. «Dopo le dichiarazioni del Regno Unito sulla fornitura di munizioni con uranio impoverito all’Ucraina, "siamo sempre più vicini a uno scontro nucleare". Lo ha detto il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu. E di tutto questo parla anche il capo del Cremlino, Vladimir Putin, che minaccia l'Occidente con le stesse parole. «L’Occidente ha deciso di combattere la Russia fino all'ultimo non a parole ma nei fatti. Se l’Occidente collettivo inizierà a usare armi con componenti nucleari, la Russia sarà costretta a reagire». Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, parlando davanti alla stampa dopo i suoi colloqui con il collega cinese, XI Jinping. Il riferimento è alle dichiarazioni arrivate da Londra, secondo cui la Gran Bretagna potrebbe inviare a Kiev munizioni all’uranio impoverito.
Video su questo argomentoShoigu in missione: il ministro sul fronte del Donbass
Intanto il capo dei mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin ha scritto al ministro della Difesa russo Sergej Shoigu per vantare di avere il controllo del 70% di Bakhmut ma anche per chiedere aiuto in vista dell’offensiva su vasta scala che stanno preparando gli ucraini. Pubblicata dal canale Telegram di Prigozhin, la lettera è ripresa anche dalla Tass. «Attualmente, le unità della Wagner controllano circa il 70% di Bakhmut e continuano l’offensiva fino alla sua totale liberazione», scrive Prigozhin. «Secondo le informazioni disponibili, a fine marzo, primi di aprile, il nemico prevede di iniziare un'offensiva su vasta scala», con il rischio che il gruppo Wagner venga separato dall’esercito russo, continua Prigozhin, chiedendo a Shoigu di prendere le misure necessarie a impedire che ciò avvenga perché tale separazione avrebbe «conseguenze negative per l’operazione militare speciale».