questione ucraina
Putin-Xi Jinping, asse tra Russia e Cina sempre più forte. Condanna degli Usa
Invia un messaggio forte ai leader dell’Occidente alleati dell’Ucraina la visita di Xi Jinping da Vladimir Putin a Mosca: i loro sforzi per isolare la Russia sono falliti. È un’accoglienza calorosa quella riservata dal presidente russo all’omologo cinese, al Cremlino per l’incontro informale che anticipa la riunione formale di martedì fra i due sono fioccati sorrisi e appellativi di reciproco apprezzamento come «caro amico»; Putin non si era fatto trovare al termine del tappeto rosso steso per Xi all’aeroporto di Mosca, dove ha inviato il vice primo ministro Dmitry Chernyshenko, ma questo è quanto previsto dal protocollo, dunque non si tratta di un affronto. L’incontro è durato 4 ore e mezza, durante le quali sul tavolo c’è stato senz’altro il piano di pace cinese: lo aveva anticipato Dmitry Peskov e lo ha confermato lo stesso Putin all’inizio dell’incontro.
«Abbiamo studiato la sua proposta su un piano di pace, noi siamo sempre pronti e aperti a un piano negoziale, studieremo tutte le questioni anche con voi», ha detto Putin a Xi, aggiungendo che sono «proposte nei confronti delle quali abbiamo grande rispetto».
Putin si è congratulato con Xi per la sua rielezione e ha espresso la speranza di costruire legami ancora più forti. E il capo di Stato cinese ha ricambiato dicendosi fiducioso che i russi sosterranno Putin alle prossime elezioni presidenziali del 2024. Dagli Stati Uniti, John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, ha rimarcato parlando con la Cnn che Xi dovrebbe sentire anche Zelensky. Il presidente Joe Biden parlerà col leader cinese Xi Jinping «al momento opportuno», ha poi detto Kirby in un briefing, aggiungendo che Xi dovrebbe «spingere» Putin a rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, come prevede «per tutti i Paesi» la proposta di pace cinese. E ancora: «Speriamo che Xi spinga Putin» a mettere fine all’invasione e a «ritirare le sue truppe», ha detto Kirby, che ha però respinto qualsiasi proposta di «cessate il fuoco che non richieda il ritiro delle truppe russe» perché «ratificherebbe» le conquiste.
Il viaggio di 3 giorni di Xi, il primo all’estero dopo la rielezione alla presidenza della Cina all’inizio del mese, mette in mostra un nuovo protagonismo diplomatico di Pechino e dà una spinta politica a Putin pochi giorni dopo l’emissione del mandato d’arresto internazionale da parte della Corte penale internazionale (Cpi) con l’accusa di crimini di guerra, per il trasferimento illegale di migliaia di bambini dall’Ucraina. Proprio ieri, mentre Kiev ha lanciato la piattaforma «Children of War» per «trovare bambini, salvarli e liberarli dai luoghi di trasferimento o deportazione forzati», la Russia ha aperto un’indagine in sede penale a carico dei giudici della Cpi che hanno emesso il mandato d’arresto per Putin. E Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha minacciato di lanciare un missile contro la sede della Corte: «È del tutto possibile immaginare l’uso mirato di un Onyx ipersonico dal Mare del Nord da una nave russa verso il tribunale dell’Aia».
Per Putin, la presenza di Xi è un prestigioso trionfo diplomatico in mezzo agli sforzi occidentali per isolare la Russia in relazione alla guerra in Ucraina. In un mondo sempre più multipolare, gli Stati Uniti e i loro alleati non sono riusciti a costruire un ampio fronte contro Putin: è vero che 141 Paesi hanno condannato Mosca in occasione del voto delle Nazioni Unite per il primo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, ma molti membri del G20, tra cui India, Cina e Sudafrica, hanno scelto di astenersi, e anche molti Paesi africani si sono astenuti dal criticare apertamente la Russia. La Cina guarda alla Russia come fonte di petrolio e gas per la sua economia affamata di energia e come partner per contrastare quello che entrambi considerano il dominio degli Stati Uniti sugli affari globali. I due Paesi, che sono tra i 5 membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, hanno anche tenuto esercitazioni militari congiunte. La Cina è pronta «insieme alla Russia» a «vigilare» sull’ordine mondiale «basato sul diritto internazionale e che punta al multilateralismo, ha detto Xi, che sul multipolarismo ha puntato in un articolo pubblicato in occasione della visita a Mosca sulla testata russa Rossiyskaya Gazeta. Russia e Cina «stanno attuando un vero multipolarismo con misure efficaci e sostengono la formazione di un nuovo tipo di relazioni internazionali», ha affermato, sottolineando che «non esiste un ordine mondiale dove la parola appartiene solo a un determinato Paese».