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Wall Street, tonfo di First Republic Bank

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Tonfo a Wall Street per First Republic Bank. L'avvio è stato subito contrastato in una sessione altamente volatile con gli investitori preoccupati per la crisi bancaria. Dopo i primi scambi, l’indice Dow Jones è avanzato dello 0,39% a 31.987 punti, l’S&P 500 è salito dello 0,20% a 3.924 e il Nasdaq è sceso dello 0,25% a 11.600. Alla fine il titolo ha ceduto il 18% nonostante l’iniezione di depositi da 30 miliardi di dollari fornita da un pool di 11 tra le maggiori banche Usa.

 

 

 

Il tonfo di First Republic Bank, però, affonda le sue radici molto lontano. E' la quattordicesima banca statunitense per attività e ha sede a San Francisco. Vede crollare la sua valutazione del mercato azionario a partire dal 9 marzo. Le sue azioni crollano la settimana successiva. Il 16 marzo, i colossi di Wall Street, tra cui JP Morgan, Bank of America e Citigroup, s’impegnano a depositare 30 miliardi di dollari nell’istituto di credito. Ma, nonostante il pacchetto di salvataggio, domenica 19 marzo l’agenzia di rating Standard & Poor’s declassa il rating di credito a lungo termine della banca da BB+ a B+. L’agenzia avverte che lo abbasserà ulteriormente nel caso in cui non ci siano progressi nella stabilizzazione dei depositi. First Republic Bank assicura che, con l’iniezione di 30 miliardi di dollari, l’istituto di credito è «ben posizionato per gestire l’attività di deposito a breve termine». 

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