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Putin in Buriazia, serbatoio di soldati per l'Ucraina: lottiamo per la sopravvivenza
Il Presidente russo Vladimir Putin in campo nelle province più periferiche della sterminata federazione e più coinvolte nella guerra in Ucraina come uomini al fronte. Lo Zar è arrivato a Ulan Ude, capitale della Buriazia, per visitare un impianto dell’aviazione e partecipare a una riunione sullo sviluppo delle città dell’Estremo oriente con i governatori e i membri dei governi della regione del Trans Baikal, di Sakhalin e dell’Amur, e i direttori di alcune aziende. La Buriazia è una delle regioni più coinvolte nella guerra contro l’Ucraina, sia in termini di soldati reclutati che di vittime. Nei giorni scorsi l’organizzazione Fondazione Buriatia libera, contro la guerra e per la democrazia, è stata dichiarata organizzazione agente straniero.
In Ucraina c’è in gioco la «sopravvivenza dello stato russo», ha detto Putin, parlando con i lavoratori di una fabbrica dell’industria aeronautica, come riporta il Guardian. «Per noi questo non è un compito geopolitico, ma un compito per la sopravvivenza della statualità russa, per creare le condizioni per il futuro sviluppo del Paese e dei nostri figli», ha detto ancora Putin, ripetendo la sua tesi secondo cui l’Occidente era determinato a separare la Russia. «La disoccupazione russa è ai minimi storici», ovvero al 3,6 per cento, ha poi affermato il presidente sostenendo che «tutti si aspettavano che le aziende si fermassero» in seguito alla guerra in Ucraina e alle sanzioni imposte dall’Occidente, invece «continuano a funzionare e la disoccupazione si è ridotta al 3,6%». Certo, ha ammesso Putin, «esistono davvero rischi per l’economia russa nel medio termine, come si augurano le persone malvagie».
Insomma, lo Zar sottolinea gli aspetti a suo modo di vede positivi di una guerra sanguinosa e logorante che rischia di far diminuire il consenso dell'opinione pubblica soprattutto nelle regioni più lontane da Mosca. «Lo scorso anno è andato a beneficio della Russia», ovvero «la Russia è diventata più forte e sovrana», ha dichiarato il presidente russo che sul grano ha affermato: «Quest’anno dobbiamo fare un profondo inchino ai produttori agricoli. Come mi ha riferito il ministro dell’Agricoltura due giorni fa,sono state prodotte 153 o 155 milioni di tonnellate. Questo è un record nell’intera storia della Russia più recente, non era mai successo niente del genere».