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Guerra Ucraina, jet russo contro drone americano: cosa è successo. Rischio escalation

Un jet russo ha costretto un drone MQ-9 Reaper dell'aeronautica Usa ad un atterraggio forzato, dopo averne danneggiato l'elica. L'incidente, secondo quanto riferito da fonti militari Usa citate dalla Cnn, è avvenuto sulle acque internazionali del Mar Nero ed ha visto coinvolti due caccia SU-27 russi. Uno dei due jet ha scaricato del carburante davanti al drone, mentre l'altro ne ha danneggiato l'elica, montata sulla parte posteriore del velivolo, costringendo gli operatori a far scendere il drone in acqua.

 

  

Il presidente Joe Biden è stato immediatamente informato dell'incidente, come riferito dal portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, che ha anche annunciato che il dipartimento di Stato intende contattare le autorità russe per esprimere la "preoccupazione" degli Stati Uniti per quanto accaduto. Se la Russia intende "impedire" agli Stati Uniti di volare sul Mar Nero, "questo non accadrà" e "continueremo a volare", ha sottolineato ancora Kirby. Anche la Us Air Force ha commentato l'incidente, affermando che le azioni russe possono portare a un'"escalation non intenzionale".

 

Intanto il presidente russo Vladimir Putin, parlando con i lavoratori di uno stabilimento dell'industria aeronautica, ha dichiarato che la Russia sta "combattendo per la sua stessa sopravvivenza". Putin ha poi accusato l'Occidente di aver "ingannato" Mosca sul Donbass. "Abbiamo cercato per otto anni di convincere i nostri cosiddetti partner a risolvere il problema del Donbass in modo pacifico, ora si scopre che ci hanno semplicemente presi in giro", ha affermato il presidente russo, che è tornato anche sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream definendo un'"assurdità" la versione del coinvolgimento degli attivisti ucraini nell'esplosione. Il presidente russo ha anche rivelato che una nave della Gazprom ha trovato prove della possibile presenza di un altro ordigno esplosivo sul Nord Stream a 30 km dal luogo del precedente attacco definito "terrorismo di stato" da Putin che a Mosca incontrerà il presidente siriano Bashar al-Assad, come reso noto dall'ufficio stampa presidenziale siriano.

 

Sul campo, in Ucraina la battaglia per Bakhmut continua ad essere centrale. Il gruppo di mercenari Wagner - che il parlamento lituano ha dichiarato ufficialmente 'organizzazione terroristica' - ha annunciato di aver preso il controllo di uno dei locali dell'impianto Azom per la lavorazione dei metalli non ferrosi dell'azienda Vostokmash. Da parte di Kiev, è stata ribadita la necessità di "mantenere e proteggere" la città, come stabilito dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky insieme allo Stato maggiore.