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Bakhmut oggi, ore drammatiche: "Quando potrebbe cadere". Zelensky trema

A #Bakhmut le forze russe hanno preso il controllo di quasi metà della città

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A Bakhmut le forze di Mosca hanno preso il controllo di quasi metà della città, ma il capo della milizia Wagner, sul campo per conto dei russi, lamenta la mancanza di armi ed equipaggiamenti e smentisce le voci secondo cui i soldati ucraini starebbero abbandonando il campo. Nonostante le 30 mila perdite stimate tra le fila di soldati russi, Mosca è decisa a insistere. "La presa della città di Bakhmut consentirà ai soldati della Federazione russa di continuare la loro offensiva", prevede il ministro della Difesa russo Shoigu. Scenario che preoccupa Zelensky che, in un'intervista alla Cnn, avverte: "Se Bakhmut cade i russi avranno strada libera verso le principali città dell'Ucraina orientale".

A lanciare l'allarme oggi è l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, nella conferenza stampa al termine del Consiglio informale Difesa a Stoccolma. "Abbiamo chiesto al ministro della Difesa ucraino Reznikof di aggiornarci sulla situazione militare sul campo e di spiegare quali sono i militari dell'Ucraina e sappiamo, dopo aver ascoltato il ministro Reznikof, che le prossime settimane saranno critiche perché la situazione militare sul terreno rimane molto difficile. In particolare a Bakhmut". 

In una Bakhmut ormai rasa al suolo sono rimasti meno di 4 mila civili, tra cui 38 bambini. Per loro il governo di Kiev ha approvato l'evacuazione forzata il prima possibile. A Bakhmut si ipotizza che si trovi anche il corpo senza vita del soldato ucraino disarmato, fatto prigioniero e ucciso dai russi in una brutale esecuzione ripresa in un video che da lunedì circola sui web. L'esercito di Kiev lo ha identificato come Tymofii Mykolayovych Shadura, di cui si erano perse le tracce il 3 febbraio dopo un combattimento nei pressi della cittadina del Donetsk.

"Non possiamo escludere che Bakhmut potrebbe cadere nei prossimi giorni" ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, parlando a margine del consiglio informale dei ministri della Difesa in corso a Stoccolma. Questo "non rappresenta necessariamente un punto di svolta nella guerra", ha aggiunto Stoltenberg, ma "sottolinea che non dobbiamo sottovalutare la Russia". "Innanzitutto, abbiamo bisogno di un nuovo pacchetto di supporto per lo European Peace Facility e abbiamo bisogno di un nuovo pacchetto di sostegno per il rimborso o la consegna immediata di munizioni che devono provenire dalle scorte nazionali già esistenti, che siano dello standard della Nato o sovietico" ha sottolineato Borrell.

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