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Bakhmut sotto assedio: "La situazione è un inferno". Ma la città resiste
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Imperversa la battaglia per Bakhmut. La situazione è "un inferno", ha detto Volodymyr Nazarenko, alto comandante ucraino, in un'intervista alla testata Kyiv24. Mentre in serata il presidente Volodymyr Zelensky, nel suo messaggio quotidiano, ha definito "dolorosa e difficile" la battaglia per il Donbass. Secondo il ministro della Difesa ucraino Oleksij Reznikov, a Bakhmut "le perdite russe ammontano a 500 morti e feriti al giorno". I soldati russi sono solo "carne da cannone" nella "tattica del tritacarne" utilizzata da Mosca, ha affermato Reznikov parlando alla Bild am Sonntag. Un ruolo chiave dal lato russo è giocato dai mercenari del gruppo Wagner e il fondatore, Yevgeny Prigozhin, in un video ha dichiarato che "se la forza mercenaria privata Wagner si ritira da Bakhmut, l'intero fronte si sgretolerà... fino ai confini russi e forse oltre".
Guardando all'ipotesi negoziale, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ritiene che qualsiasi eventuale trattativa per porre fine alla guerra in Ucraina potrà iniziare solo quando il presidente russo Vladimir Putin capirà che non vincerà. Lo ha spiegato in un'intervista alla Cnn: "A mio avviso, è necessario che Putin capisca che non avrà successo con questa invasione e con la sua aggressione imperialistica, che deve ritirare le truppe. Questa è la base per i colloqui", ha detto Scholz, aggiungendo che ritiene che l'Ucraina sia "pronta per la pace". Intanto Kiev ha fatto sapere che ritiene che Mosca resterà senza risorse entro la fine della primavera: "La Russia ha sprecato enormi quantità di risorse umane, armamenti e materiali. La sua economia e la sua produzione non sono in grado di coprire queste perdite. Ha cambiato la sua catena di comando militare. Se l'esercito russo non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi questa primavera, non avrà più strumenti militari", ha dichiarato il capo dell'intelligence militare dell'Ucraina, il maggiore generale Kyrylo Budanov, in un'intervista a Usa Today.