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Kadyrov "avvelenato". Giallo sul falco di Putin: "Non si fa curare dai russi"
È uno degli uomini chiave dell'invasione russa dell'Ucraina. Ramzan Kadyrov, il leader ceceno a capo di milizie che per mesi hanno combattuto nel Donbass, sarebbe stato avvelenato e verserebbe in gravi condizioni. Il presunto attentato a uno dei falchi di Vladimir Putin è avvolto dal mistero ma sarebbe alla base dell'assenza di Kadyrov al discorso del presidente russo sullo stato della nazione.
La notizia rimbalza dalla Moldavia ed è stata rilanciata dal giornalista kazako Azat Maitanov, secondo cui il leader ceceno, 46enne, ha gravi problemi di salute, forse ai reni. A gettare ulteriori ombre sulla vicenda il fatto che Kadyrov, secondo altre fonti, si sia rifiutato di farsi curare dai medici russi si sarebbe rivolto a un nefrolologo arrivato a Grozny, la capitale cecena, dagli Emirati Arabi Uniti. Nei giorni scorsi Kadyrov aveva fatto sapere che il comandante delle forze cecene in Ucraina Apty Alaudinov era stato avvelenato da un agente tossico presente in una lettera.
Kadyrov soprannominato il "macellaio di Grozny" è uno dei più oltranzisti sostenitori della guerra in Ucraina e insieme a Evgenij Prigožin, il capo delle milizie private del Gruppo Wagner, è stato il braccio armato di Putin nel conflitto accanto all'esercito russo. Me negli ultimi temi pera entrato in conflitto con i vertici dell'esercito accusati di essere troppo moderati.