Russia-Ucraina, sfida sulla Crimea: altro macigno sui negoziati
L'Ucraina risponde al portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, e torna a battere sul tasto della Crimea. A Kiev "non interessa" l’opinione della Russia sui piani ucraini di liberare la penisola occupata dalle forze di Mosca il cui caso andrà affrontato negli eventuali negoziati. La liberazione della Crimea, ha annunciato in tv Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina di Volodymyr Zelensky, "rientra in una storia completa sulla liberazione dell’Ucraina".
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"Fino alla metà della guerra, la Crimea era considerata come un pacchetto separato, mentre ora la questione viene discussa in un unico pacchetto come un territorio che deve essere liberato", ha detto Podolyak, aggiungendo che è importante che i partner dell’Ucraina pongano correttamente l’accento sulla questione della Crimea. "Non ci interessa quello che la Russia vorrà o non vorrà accettare. Abbiamo un enorme debito con i tatari di Crimea", annessa unilateralmente dalla Russia. In precedenza il portavoce del Cremlino Peskov aveva definito "inimmaginabile" l'ipotesi che la Crimea possa tornare a far parte dell’Ucraina. La penisola "è parte integrante della Federazione Russa", ha detto Peskov durante un punto stampa come riportano le agenzie russe.
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C'è poi il fronte rappresentato dalle tensioni sulla Moldavia. Il Cremlino segue con grande attenzione "la situazione instabile" in Transnistria, ragione di preoccupazione, ha affermato sempre il portavoce di Putin denunciando che i problemi sono "provocati dall’esterno". «Sappiamo che i nostri oppositori, sia nel regime ucraino che in alcuni Paesi europei, sono in grado di attuare diverse provocazioni. Ne siamo ben informati e al corrente", ha aggiunto. La Transnistria è una striscia di terra al confine con l'Ucraina di fatto fuori dal controllo del governo di Chisinau e occupata dai filorussi.