GUERRA UCRAINA

Quali sono le perdite russe in Ucraina, il capo della Wagner Prigozhin: centinaia di morti al giorno

Non arrivano notizie confortanti per la Russia da Yevgeny Prigozhin, capo del Gruppo mercenario Wagner. Ieri il presidente Vladimir Putin nel suo discorso non aveva parlato della situazione militare, ma oggi il fedelissimo dello Zar, ex ristoratore, confessa le gravissime perdite di Mosca nel conflitto contro Kiev.

  

Già il proprietario della compagnia militare privata russa aveva accusato i vertici della Difesa della Russia di aver fatto morire di fame i suoi combattenti in Ucraina. Il milionario, che col presidente russo ha legami strettissimi, proprio ieri in una dichiarazione audio rilasciata attraverso i suoi portavoce aveva denunciato la "resistenza diretta" dell'esercito russo, "che non è altro che un tentativo di distruggere Wagner".

Secondo Prigozhin, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerasimov starebbero impartendo ordini "a destra e a sinistra" di non fornire munizioni al gruppo Wagner e di non sostenerlo con il trasporto aereo. La compagnia è stata attivamente coinvolta in pesanti combattimenti nell'est dell'Ucraina. Questo "può essere paragonato all'alto tradimento proprio nel momento in cui Wagner sta combattendo per Bakhmut, perdendo centinaia di suoi combattenti ogni giorno", ha dichiarato Prigozhin.

Oggi dal fedelissimo è arrivata un'altra angosciante conferma del fatto che l’Armata in Ucraina avrebbe enormi problemi logistici. Così per la prima volta qualcuno, dalla parte russa, ammette che l’attacco feroce e disperato contro Bakhmut sta costando in realtà al Cremlino "centinaia di morti al giorno". 

La forza mercenaria, che ha reclutato dalle carceri di tutta la Russia per rafforzare i suoi ranghi, sta giocando un ruolo chiave negli sforzi per catturare la città di Bakhmut, nell'est dell'Ucraina. E la battaglia ha fatto esplodere anche le tensioni tra il gruppo Wagner e l'esercito russo, nonostante il Cremlino neghi qualsiasi frattura.

Le dichiarazioni ufficiali degli alti vertici militari - ferme a cinque mesi fa - parlano di perdite pari a 5,937 uomini. Organizzazioni umanitarie in Russia hanno documentato invece la morte di quasi 15 mila uomini fino a metà febbraio. Ma secondo le stime degli ucraini e degli occidentali i numeri sarebbero molto più alti: Kiev parla addirittura di 150 mila morti.