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Il caso dei droni cinesi alla Russia: la guerra in Ucraina come pretesto

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Nonostante le sanzioni, la Russia utilizza droni cinesi nella sua guerra contro l’Ucraina. A rivelarlo è il Wall Street Journal, secondo il quale alcuni di questi piccoli e agili droni commerciali arrivano in prima linea grazie ai distributori russi riforniti da un’azienda cinese, Dji, mentre altri vengono trasportati attraverso gli Emirati arabi uniti. Secondo il Journal, il Pentagono teme che questi droni non stiano solo alimentando lo sforzo bellico della Russia, ma consentono anche alla Cina di raccogliere informazioni preziose sul campo di battaglia che possono migliorare le sue capacità di risposta bellica.

 

 

Inoltre gli Stati Uniti ritengono che la Cina possa fornire ‘assistenza militare non letale’ alla Russia da utilizzare in Ucraina: lo hanno riferito all’emittente Nbc News fonti «informate», aggiungendo che l’amministrazione Biden è preoccupata che Pechino possa prendere in considerazione anche l’invio di aiuti letali. Per ora, aggiungono le fonti, non è chiaro cosa Pechino stia fornendo ma potrebbe trattarsi di equipaggiamento per l’offensiva di primavera, come uniformi o giubbotti antiproiettile. Ancora non c’è alcun commento ufficiale del Consiglio di Sicurezza nazionale, ma il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, incontrando il capo della diplomazia cinese sabato a Monaco di Baviera a margine della conferenza sulla sicurezza, ha messo in guardia Pechino dal fornire «sostegno materiale» a Mosca, avvertendo che, in caso contrario, ci saranno «conseguenze». Secondo la Cnn, che cita fonti d’intelligence, gli Usa negli ultimi tempi hanno cominciato a intravedere segnali «inquietanti» del sostegno cinese all’esercito russo e potrebbe essere che Pechino voglia arrivare a fornire aiuti militari letali, ovvero armi e munizioni, a Mosca. La sfida tra superpotenze si gioca anche sul campo di battaglia ucraino.

 

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