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Manovre russe sulla Moldavia, "colpo di Stato". Terremoto politico a Chisinau

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Terremoto politico in Moldavia, il piccolo Paese tra Ucraina e Romania, una posizione strategica negli scenari legati alla guerra. La presidente filoeuropea della Moldavia, Maia Sandu, ha nominato un nuovo primo ministro in seguito alle dimissioni del precedente capo del governo, Natalia Gavrilita. La premier ha affermar che "è giunto il momento" di lasciare per le "tante crisi causate dall'aggressione russa in Ucraina". Chisinau dipende dalla Russia per le forniture ed è alle prese con un una durissima crisi energetica. 

 

A capo del governo c'è ora  Dorin Recean, ex ministro dell'Interno e la cui nomina dovrebbe essere appoggiata senza grossi ostacoli in Parlamento. In questo contesto emergono le conferme, da parte dei servizi di intelligence moldavi, dei tentativi di Mosca di manovrare un colpo di Stato nel Paese. A parlarne erano stati gli 007 ucraini, ora i servizi segreti della Moldavia confermano il tentativo da parte della Federazione guidata da Vladimir Putin di destabilizzare il Paese e rovesciare il governo.

 

La Moldavia, candidata all'Ue, è minacciato militarmente dalla Russia, che ha soldati sul suo territorio, nella regione separatista filorussa della Transnistria.  In queste ore, poi, con gli attacchi russi a Zaporizhzhia e Kramatorsk, sui cieli moldavi passano missili delle forze armate di Mosca, circostanze che Chisinau definisce una "inaccettabile violazione" del suo spazio aereo. 

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