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Pallone spia cinese anche in Italia: a cosa serve. Quaranta nazioni coinvolte

Angela Bruni
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Sono più di quaranta paesi, nei cinque continenti, ad «ospirare» involontariamente nei propri cieli i palloni spia cinesi. E l’Italia sarebbe uno di essi. È quanto sostenuto da un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano. Numerosi dettagli, secondo l’amministrazione Biden, collegano l’Esercito popolare di liberazione della Cina al pallone aerostatico che ha sorvolato gli Stati Uniti e abbattuto dai caccia americani sabato scorso, in quello che sembra essere un vasto programma di sorveglianza in grado di raccogliere informazioni sensibili e dati di intelligence.

Lo dimostrano le immagini del pallone raccolte dagli aerei spia americani U-2. Il pallone era dotato di antenne multiple e altre apparecchiature alimentate da pannelli solari e progettate per registrare informazioni sensibili. E se sul fronte delle indagini è scesa in campo l’Fbi, si alza la tensione nei rapporti tra le due potenze.

La Cina ha infatti confermato di non avere accettato la richiesta degli Stati Uniti di un colloquio telefonico tra il segretario alla Difesa, Lloyd Austin e il ministro della Difesa cinese, Wei Fenghe, per discutere proprio del pallone aerostatico. Gli Stati Uniti «insistono nell’usare la forza», ha commentato il portavoce del ministero della Difesa cinese, Tan Kefei, «il che viola la prassi internazionale e crea un brutto precedente».

Dato che questo approccio, definito «irresponsabile e gravemente sbagliato» da Pechino, «non ha creato un’atmosfera adeguata per il dialogo e gli scambi, la Cina non ha accettato la proposta degli Stati Uniti sulla telefonata tra i due ministri della Difesa», ha aggiunto il portavoce, ribadendo che la Cina «si riserva il diritto di utilizzare i mezzi necessari per affrontare situazioni simili».

Dall’altra parte dell’oceano la risposta è stata univoca. Una risoluzione di condanna a «una sfacciata violazione della sovranità degli Stati Uniti» è stata approvata all’unanimità dalla Camera dei Rappresentanti. «Un evento del genere non deve avvenire più e non può rimanere senza risposta», ha dichiarato Michael McCaul, il repubblicano che presiede la commissione Esteri che ha presentato la risoluzione che ha ottenuto il raro sostegno bipartisan con 419 voti favorevoli e zero contrari. Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine del suo incontro a Washington col segretario di Stato, Antony Blinken. «Le operazioni cinesi di intelligence in Europa sono aumentate con l’uso di satelliti, attività di hackeraggio e palloni come quello che ha sorvolato gli Stati Unitiha spiegato Stoltenberg - dobbiamo essere consapevoli del rischio costante dell’intelligence cinese e reagire per proteggerci».

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