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Missili a lungo raggio in Ucraina, esplode la rabbia russa: a Bakhmut uccidono tutti

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Ha detto di no ai caccia all'Ucraina, ma in compenso Joe Biden ha promesso un nuovo pacchetto di aiuti da 2,2 miliardi di dollari al cui interno saranno inseriti per la prima volta missili a lungo raggio. L'annuncio ha fatto infuriare Mosca che, ancora una volta, ha previsto che l'invio di nuove armi a Kiev non farà che aumentare l'escalation tra Russia e Occidente.

Il Cremlino è deciso a colpire i mezzi forniti dagli alleati, tanto da prendere in considerazione la possibilità di introdurre premi in denaro per chi catturi o distrugga tank occidentali Leopard e Abrams. Mosca ha poi messo in guardia anche Israele dall'inviare armi all'Ucraina, dopo che Netanyahu aveva affermato di star "esaminando" questa possibilità. "Tutti i Paesi che forniscono armi verranno considerati obiettivi legittimi per le forze armate russe", ha assicurato la portavoce del ministero degli Esteri Zakahrova. Il primo ministro israeliano, che per ora ha mandato a Kiev solo aiuti umanitari, si è anche reso disponibile a fare da mediatore tra i due Paesi in guerra "se richiesto da tutte le parti interessate".

Nel frattempo la città di Bakhmut, nel Donetsk, è costantemente sotto il fuoco russo: più di 150 gli attacchi al giorno. "Da diversi mesi gli occupanti bombardano metodicamente e deliberatamente", racconta il governatore della regione, "la città, un tempo accogliente è una rovina totale, i russi uccidono tutti quelli che riescono a raggiungere". Kiev teme una grande offensiva russa nell'area orientale del Lugansk, dove sembra che Mosca stia radunando le sue forze militari in vista di un attacco su larga scala che potrebbe coincidere con l'anniversario dell'inizio della guerra.

Per la stessa occasione, il prossimo 24 febbraio, i media polacchi ipotizzano in Polonia un incontro tra Biden e Zelensky, anche se il presidente ucraino non ha confermato. Confermato, invece, il vertice a Kiev tra Unione europea e governo ucraino in cui si discuterà del piano di pace di Zelensky e del coordinamento nell'assistenza militare. L'Ue, in vista del summit, ha ribadito il suo sostegno a Kiev annunciando l'addestramento di altri 15mila soldati ucraini.

Kiev, intanto, è occupata in una nuova ondata di cambi al vertice per casi di corruzione. A perdere il posto questa volta sono stati il capo da interim del Servizio doganale statale Vyacheslav Demchenko e i suoi due vice, Shchutskyi e Cherkaskyi. Licenziata anche Tetiana Kiriyenko, capa ad interim del Servizio fiscale statale. Il servizio investigativo ucraino ha effettuato perquisizioni di massa che hanno coinvolto, tra gli altri, l'oligarca Igor Kolomoisky, accusato di aver truffato lo Stato per 40 miliardi di grivnie (circa 990 milioni di euro) attraverso le sue società petrolifere Ukrtatnafta e Ukrnafta. Perquisita anche la casa dell'ex ministro degli Interni Arsen Avakov. Gli investigatori erano alla ricerca di elementi sull'indagine dell'incidente aereo di Brovary.

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