Scontro sulle armi
Ucraina, doccia fredda per Zelensky. La Croazia: "Cosa è chiaro in Crimea"
Per l'Ucraina sono "inaccettabili" le parole del presidente croato Zoran Milanovic, che ieri ha criticato l’invio di tank a Kiev e sostenuto che la Crimea non sarebbe più tornata sotto il controllo ucraino. "Consideriamo inaccettabili le dichiarazioni del presidente della Croazia, che di fatto ha messo in discussione l’integrità territoriale dell’Ucraina", ha scritto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko sulla sua pagina di Facebook. Il caso è scoppiato mentre viene reso noto che i carri armati messi a disposizione dal governo della Gran Bretagna arriveranno in Ucraina tra qualche settimana. I 14 tank saranno in prima linea contro i russi "probabilmente verso Pasqua", come anticipato dal ministro della Difesa britannico Ben Wallace secondo quanto riportato dal Guardian. Tuttavia, la Germania ha respinto la richiesta di caccia da combattimento all'Ucraina.
Il caso con Zagabria, invece, si apre con le parole di Zoran Milanovic, presidente della Croazia, che ha criticato i Paesi occidentali per avere fornito all'Ucraina carri armati pesanti e altre armi, ed ha affermato che la Crimea "non farà mai più parte dell'Ucraina". Parlando con i giornalisti, come ripreso dal Guardian, Milanovic ha detto di essere "contro l'invio di armi letali" a Kiev, che avrebbe l'unico effetto di "prolungare la guerra". Il sostegno militare occidentale all'Ucraina "è profondamente immorale perché non c'è soluzione" alla guerra, ha spiegato Milanovic, aggiungendo che l'arrivo dei carri armati tedeschi in Ucraina servirebbe solo ad avvicinare la Russia alla Cina. Riferendosi alla Crimea, la penisola del Mar Nero annessa dalla Russia nel 2014, ha quindi aggiunto: "È chiaro che la Crimea non farà mai più parte dell'Ucraina". Parole che hanno fatto indignare Kiev.