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Trump Tapes, l'ex presidente Usa chiede risarcimento a Bob Woodward

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Donald Trump contro Bob Woodward. L’ex presidente Usa ha fatto causa al giornalista Bob Woodward sostenendo di non avergli mai dato il permesso di rendere pubbliche le registrazioni delle interviste che gli rilasciò per il libro "Rage". La causa è stata presentata presso il tribunale federale di Pensacola, in Florida, contro Woodward, il suo editore Simon & Schuster Inc. e la società madre dell’editore Paramount Global. Gli avvocati di Trump chiedono quasi 50 milioni di dollari di danni. Simon & Schuster e Woodward hanno rilasciato una risposta congiunta in cui affermano che la causa di Trump è priva di fondamento e che si difenderanno. «Tutte queste interviste sono state registrate con il consenso e la consapevolezza del presidente Trump - si legge nella dichiarazione - Inoltre è nell’interesse pubblico avere questa registrazione storica con le parole dello stesso Trump. Siamo fiduciosi che i fatti e la legge siano a nostro favore».

 

 

 

Nella sua azione legale, Trump sostiene di aver acconsentito a essere registrato per una serie di interviste tra dicembre 2019 e agosto 2020 ma solo per il libro a cui Woodward stava lavorando, cioè appunto "Rage" che è stato pubblicato a settembre del 2021. Trump sostiene che Woodward e Simon & Schuster Inc. abbiano violato il suo copyright pubblicando le registrazioni audio nel novembre 2022 con il titolo "The Trump Tapes: Bob Woodward’s Twenty Interviews with President Donald Trump". La causa sul copyright arriva poche settimane dopo che un giudice federale di West Palm Beach ha sanzionato Trump e uno dei suoi avvocati, ordinando loro di pagare quasi 1 milione di dollari per aver presentato quella che, secondo il giudice, era una causa fasulla contro la rivale di Trump nel 2016, Hillary Clinton, e altri. Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Donald M. Middlebrooks ha accusato Trump, in un documento del 19 gennaio, di un «modello di abuso dei tribunali» per aver intentato cause per scopi a suo dire politici, il che, secondo lui, «mina lo Stato di diritto» ed «equivale a un’ostruzione della giustizia». Citando le recenti azioni legali di Trump contro il board del Premio Pulitzer, il procuratore generale di New York, grandi aziende tecnologiche e la Cnn, Middlebrooks ha descritto Trump come «un prolifico e sofisticato intentatore di cause» che usa i tribunali «per vendicarsi degli avversari politici».

 

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