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Brasile, Bolsonaro vuole la cittadinanza italiana per evitare le inchieste
È una situazione di calma apparente quella che si respira a Brasilia, dopo che la polizia ha sgomberato, in serata, il Congresso, la Corte Suprema e il palazzo presidenziale di Planalto dopo l’assalto dei manifestanti sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro che si rifiutano di riconoscere l’elezione del presidente Luiz Inacio Lula da Silva, a loro dire viziata da brogli. Almeno 400 le persone arrestate per avere preso d’assalto alcuni edifici governativi nella capitale del Brasile.
Lula ha definito gli assalitori qualificandoli come dei "vandali e fascisti fanatici" e assicurando che "li troveremo tutti e saranno tutti puniti in modo tale che nessuno oserà più compiere simili nefandezze con una bandiera del paese sulla schiena o indossando la maglia della nazionale fingendo di essere un patriota". Lula ha sottolineato che "chi ha finanziato queste manifestazioni pagherà per questi atti irresponsabili e antidemocratici". Sui gravi fatti di quella che è stata una domenica di follia, è intervenuto anche lo stesso Bolsonaro, negando la propria responsabilità: "Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. Invece, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali". Bolsonaro ha assicurato che durante il suo mandato ha "sempre rispettato la Costituzione, difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la sacra libertà. Inoltre - ha aggiunto - ripudio le accuse, senza prove, che l’attuale capo dell’Esecutivo del Brasile mi ha attribuito".
Intanto dal Brasile arriva un retroscena che coinvolge anche l'Italia. Secondo un reportage del magazine brasiliano Istoé, ripreso dal Corriere della Sera, l’ex presidente brasiliano Bolsonaro sta premendo sul governo italiano per ottenere la cittadinanza nella "patria del suo antenato Vittorio Bolzonaro emigrato in Brasile a fine Ottocento". A detta di Istoé, infatti, Bolsonaro - al centro di alcune inchieste - intende trasferirsi nel nostro Paese allo scopo di evitare di finire in prigione ritenendo che "le autorità brasiliane non sarebbero in grado di estradarlo da un Paese europeo".