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Nuovo fronte di guerra, la Russia difende Mosca coi missili. Analisi choc: "Caduti tutti i tabù"

Nessuna tregua di Natale e nei prossimi giorni e settimane potrebbe andare anche peggio. La Russia punta infatti ad aprire un nuovo fronte nella guerra con l'Ucraina. L'esercito di Mosca intende lanciare un'offensiva in un'altra direzione, aggiungendo un'altra direttrice a quella degli attacchi in corso vicino a Bakhmut e Avdiivka. Lo ha detto il portavoce del Gruppo delle forze orientali dell'esercito ucraino Serhiy Cherevaty, sottolineando che l'est dell'Ucraina rimane "il teatro principale delle operazioni militari, dove il nemico ha concentrato la maggior parte delle forze". "Bakhmut non ha più nemmeno un senso militare strategico - ha affermato Gaidai - Ha più un significato simbolico che il regime del Cremlino ama molto. Inoltre, Kadyrov e il gruppo Wagner vogliono dimostrare e che sono capaci di qualcosa. Ma mentre sono lì, perdono migliaia dei loro soldati".

 

  

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Intanto i segnali che arrivano dalle forze in campo nel conflitto sono tutt'altro che rassicuranti. A partire dalla tregua mancata per il Natale. "Le parti non hanno concordato nessuna tregua umanitaria", rileva, parlando con l’Adnkronos, l’esperto di geopolitica David Rossi, ricordando che anche nella Prima Guerra Mondiale le armi a Natale avevano taciuto. "D’altronde - spiega Rossi - per la prima volta dopo quasi sei mesi la Russia ha una quantità di soldati sufficienti a tenere le posizioni, anche se rimane in enorme crisi logistica, nell’addestramento e nei rifornimenti. L’Ucraina, dal canto suo, ha imparato a gestire quella energetica causata dagli attacchi missilistici sulle centrali elettriche e si prepara ad attraversare la fase centrale della ’guerra d’inverno' con truppe motivate e soprattutto con la certezza di riuscire a colpire sempre più in profondità basi militari e infrastrutture energetiche in territorio russo".

 

Rossi cita a riguardo "l’avvistamento di un primo Pantsir1, un sistema missilistico di difesa aerea e di artiglieria contraerea, schierato a difesa di Mosca. Fonti ben informate suggeriscono che i droni e missili di Kiev già adesso sono in grado di colpire un territorio esteso dal Mar Baltico al Caspio".

 

L'analista ricorda come il conflitto si sia sviluppato con una "escalation graduale e ’controllata'". "Senza che ce ne accorgessimo - afferma Rossi - uno dopo l’altro sono caduti tutti i tabù: dalla fornitura di Stinger e Javelin, efficaci contro i carri armati russi, nonché dei temibili droni turchi Bayraktar, si è passati a quelle di obici e mortai, poi agli efficacissimi HIMARS, capaci di infliggere colpi devastanti alle truppe e ai rifornimenti russi, ai carri armati ex sovietici riammodernati e rinforzati per l’occasione, fino ai sistemi antimissile Patriot. Soprattutto, sono state addestrate apertamente, prima dai britannici e poi da americani ed europei, decine di migliaia di combattenti ucraini, è stata creata una catena logistica attraverso soprattutto Polonia e Romania che ha eguali solo con quelle degli Alleati a favore dei sovietici nella Seconda Guerra Mondiale. Nessuno lo avrebbe mai creduto il 24 febbraio, ma la Russia è stata colpita profondamente nel suo territorio e almeno un Paese occidentale, il Regno Unito, ha condotto operazioni direttamente contro i Russi in Ucraina senza che per questo scoppiasse la Terza guerra mondiale".