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Iraq, la visita di Meloni al contingente italiano: “L'Italia è fiera di voi”


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"Non sono venuta qui per fare dei comizi ma per dirvi che l’Italia è fiera del lavoro che fate” e che “la credibilità, la fierezza, l’affidabilità che l’Italia può vantare nel mondo, che la rendono rispettata e rispettabile, più ricca, camminano sulla vostre gambe, sul vostro esempio e sui vostri sacrifici". È il messaggio del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a Erbil in visita ai militari italiani impegnati nella missione nel Kurdistan iracheno.

"I sacrifici che fate non sono facili, lo avete fatto per scelta, una scelta d’amore che dimostra che siete persone libere. I vostri sacrifici e le vostre rinunce dipendono da quello che amate, vi rendono liberi e rendono libera la vostra nazione. La politica ha potuto fregiarsi del vostro esempio e quindi l’Italia vi deve dire grazie, riconosce il vostro valore e come la patria può contare su di voi, spero che sappiate che anche voi potete contare sulla patria. Anche se siete a oltre 4mila chilometri da casa sappiate che casa vostra vi vede, sa quanto valete e sa quanto ci deve”, ha aggiunto il premier. Dopo aver ringraziato i militari, a Meloni è stato regalato un grande tricolore con sopra le firme dei soldati e una sua grande immagine incorniciata formata da un mosaico di piccole foto raffiguranti sempre i militari impegnati sul territorio. Il premier, che ricevendo i regali si è commossa, si è poi concessa per alcuni selfie con i militari. “Uno per volta altrimenti non so dove guardare”, parole del presidente del Consiglio, ‘accerchiata’ dai soldati con in mano gli smartphone per immortalare il ricordo. “Grazie per questa accoglienza e per avermi fatto sentire in famiglia”, ha concluso Meloni. 

Durante la sua visita in Iraq Meloni ha fatto tappa anche nell'ambasciata italiana. "Ci tenevamo a fare un passaggio qui in ambasciata perché il lavoro che fate è un lavoro preziosissimo per l'Italia. Noi abbiamo scelto di essere qui in questo giorno. È ovviamente una visita simbolica con la quale, in un periodo particolare per noi che è il periodo delle feste, del Natale, un periodo in cui le persone sono abituate a tornare a casa e a stare in famiglia, io credo che sia importante - se è vero che la patria è una madre - che quello madre ci sia in un momento come questo" ha detto Meloni, incontrando l'ambasciatore e il personale dell'ambasciata italiana a Baghdad, in Iraq. "Ci tenevo a portare il ringraziamento della nazione che io e voi rappresentiamo - ha aggiunto il premier - per il lavoro che fate, per i sacrifici che fate, per come riuscite con il vostro lavoro e la vostra dedizione, e le difficoltà che questo comporta perché sono sacrifici e rinunce personali delle quali sono e siamo perfettamente consapevoli, che però danno alla Nazione uno straordinario lustro e grandi opportunità".

"Voi sapete meglio di me - ha proseguito Meloni - quanto a questa terra abbiamo dato, quanto abbiamo dato in termini di sacrifici, anche in termini di tributo di sangue". La premier ha quindi aggiunto ricordato "il nostro senso di appartenenza, la consapevolezza della comunità che siamo, il valore che quella comunità ha. Come dicevamo ieri nella conferenza con gli ambasciatori, quando si va fuori dai propri confini nazionali ci si rende conto di quanto noi siamo considerati.L'unico posto in cui noi non ci rendiamo conto di quanto siamo considerati per paradosso è l'Italia. E allora forse vale la pena ogni tanto vedere quello che accade fuori da noi per essere anche fieri dei sacrifici che abbiamo fatto, di quello che abbiamo costruito e della grande Nazione che siamo. Voi sapete meglio di me - ha proseguito Meloni - quanto a questa terra abbiamo dato, quanto abbiamo dato in termini di sacrifici, anche in termini di tributo di sangue". Il premier ha poi sottolineato "il nostro senso di appartenenza, la consapevolezza della comunità che siamo, il valore che quella comunità ha. Come dicevamo ieri nella conferenza con gli ambasciatori, quando si va fuori dai propri confini nazionali ci si rende conto di quanto noi siamo considerati. L'unico posto in cui noi non ci rendiamo conto di quanto siamo considerati per paradosso è l'Italia. E allora forse vale la pena ogni tanto vedere quello che accade fuori da noi per essere anche fieri dei sacrifici che abbiamo fatto, di quello che abbiamo costruito e della grande Nazione che siamo".

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