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Qatargate, dal Belgio altra stangata per Panzeri: richiesta di congelamento dei conti

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Va avanti l’inchiesta sul Qatargate. La magistratura belga ha chiesto all’Italia di ‘congelare’ due dei sette conti corrente su cui, nei giorni scorsi, la Guardia di finanza coordinata dalla procura di Milano aveva fatto attività di acquisizione. Si tratta di un conto di Pier Antonio Panzeri, ex eurodeputato arrestato nell’ambito dello scandalo per presunta corruzione, e della figlia Silvia, agli arresti domiciliari. C’è un problema legato alla competenza della procura che deve eseguire il ‘congelamento’. La richiesta, raccolta da Eurojust, deve infatti essere vagliata da un gip, il quale deve valutare quanto chiesto da Bruxelles, così come successo per il sequestro preventivo della casa a Cervinia (procura di Aosta) di proprietà di una società che farebbe capo a Nicolò Figà-Talamanca, considerato una figura chiave dell’inchiesta sulle presunte corruzioni. Da quanto trapela, a occuparsi della richiesta estera sui conti correnti, «potrebbe essere una procura più lombarda che piemontese», ma la valutazione non è ancora chiara. Ciò che appare chiaro è che i soldi ‘sospetti’ sono stati trovati su due dei sette conti correnti italiani su cui il giudice Michel Claise aveva chiesto di indagare e riconducibili a Panzeri (due), alla figlia Silvia (uno), al sindacalista Luca Visentini (tre) e all’ex collaboratore di Panzeri, Francesco Giorgio (uno).

 

 

Nel frattempo la Commissione Europea ha reso noto che non ha mai avuto «alcun rapporto contrattuale» né ha versato «alcun finanziamento» a Fight Impunity, la Asbl (l’equivalente belga delle nostre Onlus) fondata da Panzer. A spiegarlo è stato il portavoce capo dell’esecutivo Ue Eric Mamer, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Invece, con «No Peace Without Justice la Commissione ha lavorato per un certo numero di anni, in gran parte prima di questo mandato». Nei confronti di questa Ong «abbiamo sospeso i pagamenti» ed è stata «sospesa» dal registro di trasparenza della Commissione lo scorso «13 dicembre», il chiarimento. 

 

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