Qatargate, la Procura europea chiede revoca all'immunità di Eva Kaili e Maria Spyraki
Qatargate, il caso della corruzione al Parlamento europeo si allarga a macchia d'olio. Il procuratore capo europeo ha chiesto la revoca dell’immunità delle eurodeputate Eva Kaili e Maria Spyraki. La richiesta, si legge in una nota della Procura europea, è stata effettuata «sulla base di un rapporto investigativo ricevuto dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf)» nel quale «si sospetta una frode a danno del bilancio dell’Unione europea, in relazione alla gestione dell’indennità parlamentare, e in particolare per quanto riguarda la retribuzione degli assistenti parlamentari accreditati».
“Corruzione e riciclaggio”. Non finiscono i guai per Eva Kaili
«In conformità con la legge nazionale applicabile, Kaili e Spyraki hanno diritto alla presunzione di innocenza», si legge ancora nella nota. Kaili, vicepresidente destituita del Parlamento europeo, venerdì scorso è stata arrestata dalla polizia belga nell’ambito dell’indagine sul cosiddetto Qatargate. Spyraki, eurodeputata di nazionalità greca come Kaili, è un’esponente del partito di centrodestra Nea Demokratia, che fa parte del gruppo del Ppe. La Procura europea si occupa di indagare e perseguire frodi contro il bilancio dell’Unione europea e altri reati contro gli interessi finanziari dell’Unione. Il comunicato della Procura non menziona lo scandalo delle presunte tangenti al Parlamento europeo.