“Riportatemi a casa”. L'appello di Andrea Costantino da Abu Dhabi, Lega in pressing
Un imprenditore italiano di 49 anni, Andrea Costantino, intrappolato da sei mesi nell’ambasciata del suo paese negli Emirati Arabi Uniti, ha affermato di essere vittima di un litigio diplomatico tra i due Stati e ha indirizzato una lettera al governo di Giorgia Meloni per chiedere di riportarlo a casa. Lo riporta il Guardian ricostruendo la vicenda: l’uomo si trova in una minuscola stanza dell’ambasciata italiana ad Abu Dhabi da quando è stato rilasciato a fine maggio dal carcere di massima sicurezza dell’emirato, Al Wathba, dove ha trascorso più di un anno con l’accusa di finanziamento del terrorismo nello Yemen dilaniato dalla guerra dopo aver spedito un carico di diesel ad un cliente. Costantino, un commerciante di petrolio, non può lasciare gli Emirati Arabi Uniti finché non pagherà una multa di 275.000 euro per le accuse, che ha definito «totalmente infondate». Questo il racconto dell’uomo: «Dormo per non più di un paio d’ore a notte perché ho continui incubi, sul periodo in prigione e ora per essere intrappolato qui, mi sembra di essere stato sepolto vivo».
Costantino ancora in cella ad Abu Dhabi. L'appello disperato della compagna
Sulla vicenda si è mossa pure la Lega, che ha chiesto al ministero degli Esteri di muoversi concretamente per risolvere la questione: «Andrea Costantino - dicono fonti del Carroccio - deve poter passare il Natale con la sua famiglia, ci aspettiamo che il ministro Tajani faccia tutto il possibile per riportare a casa un italiano innocente».
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