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Iran, lo struggente messaggio di Alessia Piperno alla compagna di cella condannata a morte

La compagna di cella di Alessia Piperno è stata condannata a morte in Iran. La giovane romana la ricorda così: "FahImeh è stata la mia compagna di cella per 34 giorni. Un giorno è uscita dalla cella per andare in infermeria, e non è più tornata. Tra di noi non ci sono state grandi conversazioni, dal momento che io non parlavo farsi e lei non parlava inglese. Ma eravamo unite dallo stesso dolore e dalle stesse paure. Ho cercato il suo nome ogni giorno da quando sono tornata, per controllare se avessero liberato anche lei. Invece mi sono trovata davanti a un articolo con il suo volto con scritto »condannata a morte« Cosa serve per fermare tutto questo?", scrive su Instagram la travel blogger arrestata in Iran e poi liberata.

 

  

 

 

 

"Sei bianca come quel muro, sarà che a forza di guardarlo, ha mangiato i tuoi respiri. Siamo nascoste in un punto cieco qui, le tue urla sono come il silenzio, fai a pugni con la porta e calpesti le tue stesse lacrime. 'AZADI! AZAD!!' Ti canto Bella ciao, e tu ti metti a piangere, altre volte mi batti le mani. Vorrei dirti di più, ma che ti dico? Ho paura, anche io. ’Fatimah, Athena, Mohammed’. Continui a gridare i nomi dei tuoi figli, avranno sentito il tuo eco o l’amore- scrive Alessia- non viaggia attraverso le sbarre? Aprono quella porta perché fai troppo rumore, ma siamo carne senza vita noi, e ci schiacciano come foglie secche, ascolta, loro non hanno cuore. Ti butti a terra con la testa tra le mani, premi con le dita contro le tue tempie, vuoi strappare i tuoi pensieri, farli uscire dalle tue orecchie, sono sabbie mobili, lo so bene. Domani è un giorno nuovo, magari saremo libere, anche se si, hai ragione, te l’ho detto anche ieri. Arriva la pasticca che ci canterà la ninna nonna, ti prendo la mano, è quel poco che posso fare, metti la testa sotto la coperta, almeno li le luci sono spente, guarda il cielo, le vedi anche tu le stelle? Buona notte Fahimeh".