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Giallo in Russia, migliaia di foche morte nel Mar Caspio: "Cause naturali"

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Una strage al momento misteriosa: circa 1.700 foche sono morte sulla costa del Mar Caspio nella regione russa del Daghestan, nel distretto Kirovsky di Makhachkala. Secondo i primi accertamenti delle autorità della regione i corpi senza vita degli animali non mostrano segni di morte violenta e le condizioni degli organi interni non confermano l'ipotesi di una loro intossicazione con metalli pesanti o pesticidi, pista data in un primo momento come probabile  data la vicinanza con un deposito di petrolio. La versione ufficiale, dunque, parla di morte naturale accertata a seguito delle autopsie, di un'analisi batterica dettagliata e studi virologici, tra cui lo studio dei tessuti per la presenza del virus Covid-19. Le autorità hanno spiegato che la tragedia non influenzerà la popolazione di foche del mar Caspio presente nella regione, che conta quasi 300 mila individui. Ma è mistero su quali "fattori naturali" possano essere alla base della strage. La foca del Caspio è stata classificata come specie in via di estinzione dall’Unione internazionale per la conservazione della natura nel 2008. La loro popolazione è diminuita di circa il 90% durante il secolo scorso, in gran parte a causa dell’inquinamento dovuto all’estrazione e alla raffinazione del petrolio.

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