L'Europa approva il price cap: il tetto al prezzo del petrolio russo fissato a 60 dollari
L'Europa e il G7 dichiarano guerra alla Russia di Putin. Il G7 e l’Unione europea hanno approvato il price cap sul petrolio russo trasportato via mare. Il tetto è stato fissato a un prezzo massimo di 60 dollari al barile per il petrolio greggio ed è regolabile in futuro per rispondere agli sviluppi del mercato. Il massimale sarà attuato da tutti i membri della Coalizione del price cap (che oltre a G7 e Ue comprende anche Australia) attraverso i rispettivi processi legali nazionali. «Il G7 e tutti gli Stati membri dell’Ue hanno preso una decisione che colpirà ancora più duramente le entrate della Russia e ridurrà la sua capacità di fare la guerra in Ucraina. Ci aiuterà anche a stabilizzare i prezzi globali dell’energia, a beneficio dei Paesi di tutto il mondo che attualmente si trovano a fare fronte agli alti prezzi del petrolio», ha spiegato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
"Non accetteremo il tetto al prezzo del petrolio". La Russia minaccia l'Europa
Il price cap si affianca così all’embargo europeo per il petrolio russo via nave (che entrerà in vigore lunedì) e consentirà agli operatori europei di trasportare (e assicurare) il petrolio russo verso Paesi terzi solo quando questo ha un prezzo inferiore al tetto stabilito. «Il limite di prezzo è stato specificamente progettato per ridurre ulteriormente le entrate della Russia, mantenendo stabili i mercati energetici globali attraverso l’approvvigionamento continuo. Contribuirà, quindi, anche ad affrontare l’inflazione e a mantenere stabili i costi energetici in un momento in cui i costi elevati - in particolare i prezzi elevati del carburante - rappresentano una grande preoccupazione nell’Unione europea e in tutto il mondo», spiega la Commissione europea. Il price cap entrerà in vigore dal 5 dicembre 2022 per il greggio e dal 5 febbraio 2023 per i prodotti petroliferi raffinati (con un prezzo che sarà ancora definito).