guerra in ucraina
Ucraina, la proposta di von der Leyen: tribunale speciale contro i crimini russi
L’Unione europea ha proposto di mettere in piedi una Corte, appoggiata dall’Onu, che indaghi su possibili crimini di guerra commessi dalla Russia in Ucraina, e di usare i beni russi congelati per la ricostruzione del Paese in guerra. A lanciare le proposte la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in un videomessaggio pubblicato su Twitter. E la risposta di Mosca non si è fatta attendere: «Ci saranno ritorsioni se l’Unione europea arriverà a confiscare le proprietà russe», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Da quando il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio, le sue forze militari sono state accusate di abusi che vanno dalle uccisioni di Bucha, sobborgo di Kiev, agli attacchi mortali contro strutture civili, compreso il bombardamento del 16 marzo di un teatro di Mariupol in cui, secondo un’indagine di Associated Press, sono state uccise quasi 600 persone. Pur continuando a sostenere la Corte penale internazionale (Cpi), l’Ue lavorerà con i suoi partner per ottenere «il sostegno internazionale più ampio possibile» per un tribunale speciale per i crimini russi, ha annunciato von der Leyen. Indagini sui crimini militari commessi durante la guerra in Ucraina sono in corso in giro per l’Europa e la Corte penale internazionale dell’Aia ha già avviato un’indagine ma visto che la Russia non accetta la giurisdizione della Cpi la Commissione Ue ha dichiarato di aver presentato ai 27 Paesi dell’Ue due opzioni: un «tribunale speciale internazionale indipendente basato su un trattato multilaterale oppure un tribunale specializzato integrato in un sistema giudiziario nazionale con giudici internazionali, cioè un tribunale ibrido».
Proprio la first lady ucraina, Olena Zelenska, parlando in Parlamento a Londra aveva detto che «la vittoria non è l’unica cosa di cui abbiamo bisogno, abbiamo bisogno di giustizia», e aveva paragonato i crimini di guerra russi alle atrocità commesse dalla Germania nazista nella Seconda guerra mondiale, invitando il Regno Unito a guidare gli sforzi per istituire un tribunale penale per perseguire i russi di alto livello, simile al processo di Norimberga del dopoguerra contro i principali nazisti. Oltre a rispondere dei crimini, l’Ue vuole che Mosca paghi per la devastazione causata in Ucraina e ipotizza che questo si possa fare usando i beni russi congelati in base alle sanzioni: «La Russia e i suoi oligarchi devono risarcire l’Ucraina per i danni subiti e coprire i costi di ricostruzione del Paese. Abbiamo i mezzi per far pagare la Russia», ha dichiarato von der Leyen, stimando in 600 miliardi di euro i danni in Ucraina. La numero uno dell’esecutivo comunitario ha riferito che sono stati bloccati 300 miliardi di euro di riserve della Banca centrale russa e congelati 19 miliardi di euro di denaro degli oligarchi russi. «A breve termine, potremmo creare con i nostri partner una struttura per gestire questi fondi e investirli», è l’idea di von der Leyen, aggiungendo che poi, «una volta revocate le sanzioni, questi fondi dovrebbero essere utilizzati in modo che la Russia paghi un risarcimento completo per i danni causati all’Ucraina». La revoca delle restrizioni sui beni russi - è la posizione dell’Ue - potrebbe essere legata alla conclusione di un accordo di pace tra Ucraina e Russia che risolva la questione del risarcimento dei danni.
Da questo punto di vista, tuttavia, non si intravedono al momento spiragli: il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha accusato l’Occidente di «spingere letteralmente l’Ucraina a continuare la guerra che sta conducendo contro la Russia». E la Casa Bianca, per bocca del portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa John Kirby, fa sapere che i russi «non hanno mostrato segnali» sul fatto che «intendano fermarsi o rallentare gli attacchi alle infrastrutture civili» e anzi «intendono continuare». «Il presidente Putin non riesce a sconfiggere militarmente l’Ucraina, e ora sta perseguendo la guerra contro i civili», ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken parlando a conclusione del vertice dei ministri degli Esteri della Nato, in Romania.