caso negli usa
Mamma inventa il tumore della figlia per intascare migliaia di dollari: condannata
Finge una grave malattia della figlia per intascare soldi. La storia arriva dagli Stati Uniti e fa scalpore. Una madre è stata incarcerata per sei anni dopo aver finto che sua figlia di 11 anni avesse il cancro: così ha potuto mettersi in tasca migliaia di dollari in donazioni.
La donna - come riportato dal tabloid inglese Daily Mail, si chiama Lindsey Abbuhl, 35 anni, di Canton (Ohio), si è dichiarata colpevole della truffa dopo aver creato una falsa pagina sulla piattaforma di GoFundMe per sollecitare donazioni per sua figlia Rylee, dicendo che alla piccola era stata fatta «diagnosi terminale» a causa di un problema serio del suo sistema nervoso centrale. La pagina, chiamata "Rylee's Warriors" (i guerrieri di Rylee), ha raccolto più di 4.500 dollari prima di essere chiusa dalle autorità. La donna ha iniziato a raccogliere fondi portando la figlia spesso dai dottori e dicendole che stava morendo.
Mamma e figlia hanno partecipato a vari eventi organizzati per loro e sono state invitate a una partita di softball in Texas. Rylee, spinta evidentemente dalla madre, ha addirittura iniziato a chiedere agli amici di prepararsi al suo funerale. L'anno scorso, un tribunale ha però stabilito che non c'erano «prove di alcuna malattia» e Lindsey ha perso la custodia di sua figlia. Il tribunale ha concesso la piena custodia al padre di Rylee, Jamie Abbuhl, che aveva divorziato da Lindsey nel 2017 e aveva lui stesso lanciato l'allarme.
Ora, la donna è stata condannata da quattro a sei anni di carcere e deve pagare 8.529 dollari, restituendo i soldi a chi glieli aveva donati. La donna ha ammesso tutto. Il procuratore della contea di Stark, Kyle Stone, ha dichiarato: «Questo è stato il modo migliore per evitare la possibilità di traumatizzare ulteriormente una bambina che ha già vissuto così tanto dolore». Un documento ottenuto dall'ospedale della città della bimba, ha messo in luce che un medico ha esaminato tutte le cartelle cliniche di Rylee riguardanti neurologia, genetica, gastrointestinale, ematologia, reumatologia, pneumologia e podologia e ha concluso: «Non ci sono prove a sostegno dell'affermazione della madre secondo cui Rylee è una malata terminale». La donna aveva quindi falsificato le cartelle cliniche della figlia.
La bimba è stata seguita da uno psicologo negli ultimi tre anni per imparare a «elaborare la propria morte» si legge in un rapporto degli avvocati. La storia è iniziata quando Lindsey ha iniziato a dire ad amici e vicini che sua figlia non era andata a scuola e aveva studiato a casa perché «era malata». La famiglia dunque, sembrava afflitta dalla sfortuna e Lindsey avrebbe documentato le visite in ospedale di sua figlia anche sui social. «Questa signorina è la mia migliore amica! Continua a dire preghiere per lei mentre navighiamo tra le sue preoccupazioni di salute», si legge in uno dei suoi post folli.