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Corea del nord, missile nelle acque del Giappone. "Kim può colpire gli Usa"

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La Corea del Nord ha lanciato un sospetto missile balistico intercontinentale, caduto all’interno della Zona Economica Esclusiva del Giappone. Il missile lanciato alle 10.14 di oggi, le 2.14 del mattino in Italia, dall’area di Sunan, nei pressi della capitale nord-coreana Pyongyang, è finito in mare a circa 200 chilometri a ovest dall’isola di Oshima-oshima, nella prefettura settentrionale di Hokkaido, secondo i rilievi di Tokyo, e aveva una gittata tale da potere raggiungere il territorio degli Stati Uniti, ha dichiarato il ministro della Difesa giapponese, Yasukazu Hamada.

 

Secondo le prime stime, il missile avrebbe raggiunto un’altitudine massima di circa seimila chilometri e ha volato per circa mille chilometri, prima di finire in mare, alle 11.23 di oggi, le 3.23 del mattino in Italia, per un totale di circa 69 minuti in volo. Il missile lanciato da Pyongyang, ha dichiarato in forma anonima una fonte della Difesa sud-coreana citata dall’agenzia Yonhap, sarebbe stato uno Hwasong-17, lo stesso missile che Pyongyang avrebbe testato, con un insuccesso, il 3 novembre scorso. Il lancio di oggi giunge mentre si apre a Bangkok il vertice dei leader dei Paesi membri dell’Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) a cui partecipano sia il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, sia il presidente sud-coreano, Yoon Suk-yeol, che hanno entrambi condannato il test missilistico nord-coreano.

 

«Forte condanna» è stata espressa anche dalla Casa Bianca, che definisce il lancio una «sfacciata violazione» delle risoluzioni delle Nazioni Unite, che rischia di «destabilizzare la sicurezza» della regione. «La porta della diplomazia non è chiusa, ma Pyongyang deve cessare le azioni destabilizzanti», sottolinea la nota di Washington. Al vertice dell’Apec partecipano anche il presidente cinese, Xi Jinping, e la vice presidente Usa, Kamala Harris. A margine del summit, riferisce l’agenzia giapponese Kyodo, è previsto un vertice di emergenza tra Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud aperto anche a Canada, Australia e Nuova Zelanda per discutere del test missilistico di oggi. Sia Kishida che Yoon hanno parlato delle preoccupazioni di Tokyo e Seul per l’escalation missilistica nord-coreana delle ultime settimane nei loro incontri con Xi, chiedendo al presidente cinese un ruolo maggiore nel contenimento della Corea del Nord. Xi non ha mai citato direttamente la questione, dando a Yoon, a margine del G20 di Bali, la disponibilità della Cina a «mantenere la situazione generale di pace e stabilità regionale».

 

La Corea del Nord ha lanciato più missili nel corso del 2022 che in qualsiasi altro anno precedente e l’escalation missilistica cominciata a fine settembre ha alimentato le preoccupazioni per un possibile test nucleare di Pyongyang, che sarebbe il settimo della storia del Paese e il primo dal 2017. Il lancio di oggi appare una protesta contro l’accordo tra Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone per rafforzare una «deterrenza estesa» contro la minaccia missilistica nord-coreana, raggiunto a margine del vertice Asean di Phnom Penh, domenica scorsa, e di produrre una «risposta schiacciante» nel caso in cui il regime di Kim Jong-un faccia ricorso alle armi nucleari.

 

Ieri, la ministro degli Esteri della Corea del Nord, Choe Son-hui, aveva minacciato Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone di una «più feroce» risposta militare di Pyongyang, «direttamente proporzionale» alle azioni messe in campo da Washington e dagli alleati, e poco dopo Pyongyang aveva lanciato un missile balistico a corto raggio. 

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