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Russia, "golpe fermato all'ultimo". Le manovre delle élite per fare fuori Putin

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Il prologo di un colpo di Stato. Questo è avvenuto in Russia nel breve frangente in cui si temeva che il missile caduto sulla Polonia - territorio Nato - e che ha ucciso due persone fosse stato lanciato dalle forze armate di Mosca. Le élite della sicurezza e dell'Intelligence russe infatti hanno iniziato a lavorare immediatamente per esautorare il presidente Vladimir Putin temendo un'escalation globale del conflitto che potesse portare a una guerra nucleare. A riportare il retroscena è l'account Telegram General Svr che cita fonti interne alle forze di sicurezza russe. 

 

"L'incidente di martedì con un missile che ha colpito la Polonia" è diventato "un prologo alla presa del potere in Russia", si legge in un post che riporta di "consultazioni informali" scattate tra le "persone che hanno influenza e capacità decisionale in quasi tutte le agenzie di polizia" non appena le informazioni sull'incidente sono state rese disponibili alla leadership. L'ipotesi più accreditata in quel momento era che si trattasse di un missile russo. "Conoscendo la propensione di Putin ad alzare la posta in gioco attraverso l'escalation", il gruppo di funzionari della sicurezza temendo l'attacco a un Paese incluso nel blocco Nato e la "risposta dura" dell'Occidente hanno convenuto che l'unica risposta fosse "rimuovere dal potere" Putin "e creare un consiglio collegiale di funzionari della sicurezza" per prendere temporaneamente il controllo del Paese, si legge nel retroscena. 

 

I "cospiratori", così li chiama General Svr, hanno fermato tutto non appena si è capito che il caso coinvolgeva la contraerea ucraina e gli Stati Uniti avevano espresso la volontà "di mettere a tacere l'incidente". Secondo l'analisi le élite di Mosca sono quasi al limite della tensione ma quanto successo nella mezz'ora seguente alle prime informazioni sull'incidente polacco potrebbe essere il prologo di un golpe per mano delle forze di sicurezza russo alla prossima occasione. 

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