Gas, Ursula von der Leyen: all'Europa mancheranno 30 miliardi di metri cubi
Non si ferma l'emergenza gas in Europa. Se la situazione del prossimo inverno sarà gestibile grazie alle scorte riempite nei mesi scorsi, situazione diversa ci sarà a partire dalla prossima estate quando bisognerà riempire nuovamente i serbatoi. Il nostro continenti avrà difficoltà a reperire l'energia necessaria e mancheranno complessivamente all'appello 30 miliardi di metri cubi di gas. «La prossima stagione di riempimento - alla fine di questo inverno - sarà ancora più impegnativa. Affronteremo 3 ostacoli principali - ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles - In primo luogo la Russia potrebbe decidere di interrompere completamente la sua fornitura di gas all’Europa. In secondo luogo, la capacità globale di Gnl non crescerà abbastanza velocemente da colmare questa lacuna. E in terzo luogo, la crescita in Asia potrebbe assorbire la maggior parte di questo Gnl aggiuntivo. A causa di questi fattori, la prossima estate l’Europa potrebbe non avere circa 30 miliardi di metri cubi di gas per riempire i nostri depositi. Ora ci stiamo preparando ad affrontare questi rischi e, così facendo, stiamo aprendo la strada giusta per il futuro. Perché le nostre scelte di oggi determineranno se avremo l’energia di cui abbiamo bisogno per il 2023 e oltre. Ma dobbiamo agire ora».
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«Se rafforziamo la potenza di fuoco finanziaria di RepowerEu, garantiremo che tutti gli Stati membri abbiano la possibilità di realizzare gli investimenti essenziali» per «ridurre la domanda di energia e aumentare la produzione di rinnovabili». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo. Aumentare il budget di Repower, ha aggiunto von der Leyen, «darebbe a ogni Stato membro la stessa opportunità di prepararsi per il futuro e, allo stesso tempo, un certo margine fiscale per sostenere le imprese e le famiglie vulnerabili». «Questo lavoro è utile anche sullo sfondo di un’intensificarsi della corsa globale alla tecnologia pulita», ha concluso la presidente.