Guerra in Ucraina, Crosetto detta la linea: pronti al sesto decreto per l'invio di armi
Negli scorsi giorni da sinistra qualcuno ha sollevato i dubbi sull’effettivo appoggio dell’Italia all’Ucraina nella guerra con la Russia dopo l’insediamento del governo Meloni. Ma Guido Crosetto, ministro della Difesa, intervistato da Avvenire ribadisce l’appoggio a Kiev, soprattutto per l’invio di forniture militari e armi: “In una fase così complessa come quella che stiamo vivendo la sola cosa che non possiamo fare è perdere il contatto con i nostri alleati internazionali, la Ue e l’alleanza atlantica e dunque c’è un solo modo di muoversi e di decidere. Se non cambierà la situazione in Ucraina ci sarà un sesto decreto per un nuovo invio di aiuti militari. Di decreti ce ne sono stati cinque e non mi pare siano cambiate le condizioni che, uno dopo l’altro, li hanno determinati. Quindi se devo fare una previsione sincera dico che ci sarà il sesto. E sarà giusto e dovuto, come lo sono stati gli altri”.
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Il fondatore di Fratelli d’Italia è ritornato sul tema anche in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate: “Il 4 Novembre è una ricorrenza che celebra la fine di un conflitto, e dunque la pace. Anche in questo ambito il ruolo delle Forze Armate è di primaria importanza sulla Vostra efficienza e capacità di deterrenza si fonda, infatti, un avvenire di concordia. Occorre ricordarlo, soprattutto in un contesto internazionale caratterizzato da minacce irresponsabili e continuative alla pace tra le nazioni. Come ad esempio la drammatica e illegittima aggressione all’Ucraina, cui stiamo cercando, come Paese e al fianco dei nostri Alleati, di rispondere, con ogni sforzo, per giungere a una cessazione del conflitto che tuteli i diritti inderogabili dell’aggredito. La libertà - ha sottolineato Crosetto - non è, infatti, un bene voluttuario, cui si possa rinunciare. È l’aspirazione dei popoli, di tutti i popoli, è sancita dalla dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite ed è inoltre elemento costitutivo della nostra identità occidentale”.
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