Iran, commemorano Mahsa Amini e la polizia spara ai manifestanti
Centinaia di manifestanti si sono riversati nelle strade di Saqez, nell'Iran nord occidentale, per ricordare i 40 giorni trascorsi dalla scomparsa della 22enne Mahsa Amini, morta mentre si trovava nelle mani della polizia. La tragedia della giovane, arrestata con l'accusa di non avere indossato correttamente il velo, ha dato vita ad un vasto movimento di protesta anti governativo. Nell'Islam sciita, i morti vengono ricordati dopo 40 giorni, con manifestazioni di cordoglio. Nella città natale di Mahsa Amini, ora divenuta il centro del movimento di protesta, la folla si è radunata attorno alla sua tomba, gridando lo slogan, "morte al dittatore!".
Ma durante la manifestazione le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco e utilizzato gas lacrimogeno per disperdere la folla radunata a Saqqez secondo quanto riportato su Twitter "Hengaw", organizzazione con sede in Norvegia che si occupa di violazioni dei diritti umani nel Kurdistan.
Gli Stati Uniti nel frattempo annunciano nuove sanzioni nei confronti di funzionari ed entità iraniani coinvolti nella "brutale repressione" delle proteste in corso nel Paese e negli sforzi per impedire la "libertà digitale". Nell'annunciare le misure, il dipartimento del Tesoro sottolinea che le nuove sanzioni, dopo quelle annunciate il 6 ottobre, giungono a 40 giorni dall'arresto e dalla morte della 22enne Mahsa Amini.
Ad essere colpiti dai provvedimenti sono esponenti della leadership dei Guardiani della Rivoluzione, tra cui il responsabile dell'intelligence, Mohammad Kazemi; alti funzionari della provincia del Sistan e Baluchistan, tra cui il governatore Hossein Modarres Khiabani; alti funzionari del sistema carcerario iraniano, tra cui Hedayat Farzadi, a capo del carcere di Evin, a Teheran; alti funzionari del ministero dell'Intelligence e della Sicurezza, coinvolti in attività di hackeraggio; la Ravin Academy, che assiste il ministero nelle attività digitali; l'azienda iraniana Samane Gostar Sahab Pardaz Private Limited Company, che pratica attività di filtraggio dei servizi di social media.