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Cina, "invasione di Taiwan entro il 2023". La Marina militare Usa si prepara alla guerra

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Gli Stati Uniti sono pronti ad affrontare un'altra crisi internazionale dopo la guerra portata dalla Russia in Ucraina, ossia l'invasione di Taiwan da parte della Cina. I tempi sono stretti, secondo le informazioni in mano a Washington l'operazione potrebbe avvenire nei prossimi mesi o comunque entro il 2023. Alla base della previsione c'è la Marina militare degli Stati Uniti con l’ammiraglio Mike Gilday, capo delle operazioni navali Usa, che durante un evento del think tank Atlantic Council ha detto: “Non si tratta soltanto delle dichiarazioni del presidente (cinese) Xi Jinping, ma di come i cinesi si comportano e di quello che fanno. Ciò che abbiamo constatato negli ultimi 20 anni è che hanno sistematicamente anticipato il mantenimento di ogni promessa che hanno formulato”, ha detto il generale riferendosi all'ipotesi, avanzata dall’ex comandante della Flotta Usa dell’Indo-Pacifico Phil Davidson, di un attacco cinese a Taipei entro sei anni.

 

“Quando parliamo della finestra del 2027, nella mia mente dovremmo pensare a una finestra 2022 - le parole dell'alto ufficiale Usa citate dall'agenzia Nova in un articolo online - o potenzialmente a una finestra 2023. Non possiamo escluderlo”.  Gilday non vuole "sembrare allarmista" ma invita l'amministrazione Usa a non "risparmiare sui missili e i caricatori, l’addestramento e la preparazione della forza" e di prepararsi per possibili stravolgimenti dell'assetto geopolitico asiatico.

 

Intanto nella giornata di oggi, venerdì 21 ottobre, il ministero della Difesa di Taiwan ha denunciato nuove incursioni di aerei e navi militari cinesi. "Oggi è stata rilevata la presenza di 22 velivoli dell’Esercito popolare di liberazione e di tre navi della Marina intorno alla nostra regione circostante", si legge in un tweet, in cui i militari di Taiwan precisano di aver risposto a "queste attività" con "missioni di Combat Air Patrol, pattugliamento navale e sistemi missilistici terrestri".

 

Le parole dell'ammiraglio americano hanno avuto eco anche in Europa. "Non ho intenzione di fare delle profezie sul terreno militare", ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue, rispondendo a una domanda sugli allarmi da parte Usa di un’invasione di Taiwan da parte della Cina prima del 2024. Domani, intanto, si chiude a Pechino il congresso del Partito comunista cinese che vedrà la riconferma del leader Xi Jinping e nel corso del quale è stato affermato che la "riunificazione" di Taiwan alla Cina avverrà presto, anche attraverso "mezzi non pacifici".

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