La Russia si aggrappa all'Iran per vincere in Ucraina: missili dalla gittata fino a 700 chilometri
Dopo i droni, i missili. Secondo quanto rivela il «Washington Post», che cita fonti dell’intelligence, l’Iran si starebbe preparando a inviare alla Russia missili balistici terra-terra da utilizzare nella guerra in Ucraina. Si tratterebbe dei missili Fateh-110 e Zolfaghar, che hanno una gitta compresa tra i 300 e i 700 chilometri. Nei mesi scorsi, l’Iran ha già inviato alla Russia centinaia di droni, che sono stati utilizzati di recente per colpire le infrastrutture ucraine. L’Iran sta rafforzando il suo impegno a fornire armi per la guerra russa all’Ucraina, accettando segretamente di inviare non solo droni d’attacco, ma anche quelli che alcuni funzionari hanno descritto come i primi missili terra-terra di fabbricazione iraniana destinati all’uso contro le città e le postazioni delle truppe ucraine, rivelano al quotidiano americano funzionari della sicurezza degli Stati Uniti e dei loro alleati.
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L’aumento del flusso di armi da Teheran potrebbe contribuire a compensare quelle che, secondo i funzionari dell’amministrazione Biden, sono state le ingenti perdite di equipaggiamenti militari russi dall’invasione di Mosca a febbraio e la rapida diminuzione delle scorte di munizioni a guida di precisione, come quelle utilizzate negli attacchi della scorsa settimana contro diverse città ucraine. In un segno dell’espansione del ruolo dell’Iran come fornitore militare di Mosca, Teheran ha inviato funzionari in Russia il 18 settembre scorso per finalizzare i termini di ulteriori forniture di armi, tra cui due tipi di missili terra-terra, secondo i funzionari di un Paese alleato degli Stati Uniti che monitora da vicino l’attività iraniana in materia di armi. Una valutazione di intelligence condivisa nei giorni scorsi con funzionari ucraini e statunitensi sostiene che l’industria degli armamenti iraniana stia preparando una prima spedizione di missili Fateh-110 e Zolfaghar, due missili balistici iraniani a corto raggio in grado di colpire bersagli a 300 e 700 chilometri di distanza.
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Le fonti di intelligence citate dal Washington Post hanno rilevato anche l’Iran sta preparando nuove forniture di droni alla Russia, tra cui «decine» di Mohajer-6 e un numero maggiore di Shahed-136. Questi ultimi, chiamati droni «kamikaze» perché progettati per schiantarsi contro i loro obiettivi, sono in grado di trasportare carichi esplosivi a distanze fino a 2.400 chilometri circa. Ancora ieri il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha smentito ogni coinvolgimento, dichiarando che «la Repubblica islamica dell’Iran non ha fornito e non fornirà alcuna arma da utilizzare nella guerra in Ucraina. Riteniamo che armare ciascuna delle parti della crisi prolungherà la guerra». E il 3 ottobre scorso, il portavoce del ministero degli Esteri Nasser Kan’ani era tornato a definire «prive di fondamento» le notizie sulla fornitura di droni alla Russia, smentita già fatta nei mesi scorsi, quando lo stesso quotidiano americano aveva rivelato la notizia sull’invio di droni iraniani alla Russia.
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