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Guerra in Ucraina, il fronte di battaglia si sposta in Russia: 11 morti a Belgorod

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Il fronte della guerra tra Ucraina e Russia si allarga e ormai abbraccia anche la regione russa di Belgorod, poche decine di chilometri a est di Kharkiv. È qui che nelle ultime ventiquattr’ore si sono registrati gli episodi maggiormente degni di nota in un conflitto che ormai imperversa da quasi otto mesi ed è proprio lo sconfinamento oltre frontiera a rendere sempre più imprevedibile lo sviluppo del conflitto. Il fatto più cruento è accaduto in un poligono, dove undici militari sono stati uccisi e una quindicina sono rimasti feriti.

 

 

La dinamica non è chiara e potrebbe avere a che fare solo parzialmente con la guerra in Ucraina. Le versioni sono discordanti: c’è chi ha parlato di un attentato, chi invece di una sparatoria fra commilitoni, secondo Kiev per motivi religiosi fra soldati musulmani (forse tagiki in addestramento) e russi ortodossi. Una cosa è certa, in ogni caso: la tensione già latente in tutta la regione di Belgorod è cresciuta ulteriormente anche perché dal territorio ucraino sono piovuti missili che hanno colpito una centrale termica, dopo che negli ultimi giorni era stata centrata una linea ferroviaria e un deposito di munizioni.

 

 

A Kiev mancano ancora le armi a lunga gittata, quelle capaci di colpire fino a 300 chilometri di distanza ma i razzi a disposizione, anche se a corto raggio, riescono comunque a danneggiare le infrastrutture a ridosso della frontiera, importanti basi logistiche e militari per Mosca. La reazione del Cremlino, per ora, è stata cauta, forse perché non è chiaro cosa sia realmente successo nel poligono, ma il rischio, dopo quanto successo con il ponte distrutto in Crimea, è che Putin risponda ancora una volta con attacchi indiscriminati su tutto il suolo ucraino. Nel frattempo, le aree più calde del conflitto rimangono sempre quelle meridionali e il Donbass. A Kherson, dove il direttore della locale Filarmonica, Yuriy Kerpatenko, sarebbe stato ucciso per essersi rifiutato di esibirsi in favore dei russi, l’esercito di Kiev ha consolidato le conquiste dell’ultima settimana e punta con decisione a riprendersi la città, la prima, fra quelle di grandi dimensioni, cadute sotto il controllo di Mosca nelle settimane iniziali di guerra. Nuovi raid, in giornata, sono stati registrati nell’area di Zaporizhzhia, dove due scuole sono andate distrutte, mentre cinque droni kamikaze sono stati abbattuti nella regione di Dnipro.

 

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