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Guerra, “chiusura dei cieli d'Ucraina”. Si va verso la no-fly zone e sistemi anti-missile

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Arriva la no-fly zone in Ucraina? Dopo mesi in cui non si è più parlato di una delle iniziali richieste di Kiev alla Nato ora sembra essere arrivata una svolta. A parlarne è Andriy Yermak, il capo dello staff del presidente Volodymyr Zelensky, che su Twitter ha usato parole chiare: “Un’altra Ramstein. È un evento storico, perché si decide di chiudere il cielo dell'Ucraina. Rafforzare lo spazio aereo e i sistemi di difesa missilistica è ciò di cui abbiamo bisogno. Siamo in costante dialogo con i nostri alleati. Ho discusso la questione dei moderni sistemi antiaerei e antimissile per l'Ucraina con Jake Sullivan”.

 

 

Anche l'ex comandante supremo alleato della Nato James Stavridis si è espresso sulla chiusura dei cieli come prossimo passo della guerra con la Russia: “L'Ucraina ha bisogno delle migliori difese aeree che possiamo fornire, compresi gli aerei militari. E se Vladimir Putin continua questa campagna di attacchi terroristici, la Nato potrebbe dover considerare la no-fly zone. Sarebbe un'escalation significativa e pericolosa e dovremmo comunicare questo rischio a Putin”.

 

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