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Hunter Biden, il figlio del presidente Usa sotto inchiesta per frode

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Gli agenti federali americani che indagano su Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe, ritengono di aver portato alla luce prove sufficienti per accusarlo di reati legati a frode fiscale e falsa dichiarazione durante l'acquisto di una pistola. Lo riporta il Washington Post. Spetta ora al procuratore David Weiss, che sovrintende al caso, decidere se procedere all'incriminazione. Stando al quotidiano l'indagine federale su Hunter Biden era inizialmente incentrata sui rapporti d'affari all'estero e sul suo lavoro di consulente in luoghi come Cina e Ucraina, ma «nel tempo, gli investigatori di più agenzie si sono concentrati sul fatto che non avesse segnalato tutto il suo reddito e avesse mentito sui documenti per l'acquisto di armi nel 2018».

L'inchiesta sul secondo figlio di Biden è stata avviata nel 2018, e le diverse accuse contro l'uomo d'affari, con diversi legami in Paesi caldi all'estero, tra i quali Cina ed Ucraina, sono state uno dei temi principali della campagna per la rielezione di Trump. Del resto il ruolo di Hunter nella società ucraina Burisma, era stato al centro delle pressioni che Trump fece sull'allora appena insediato Volodymyr Zelensky nella complessa vicenda del Kievgate che portò al primo impeachment di Trump nel 2019.

Secondo le fonti citate dal Post, gli agenti hanno stabilito alcuni mesi fa di aver raggiunto prove sufficienti nei confronti di Hunter. Ma spetta al procuratore David Weiss decidere se incriminare veramente il figlio di Biden per reati fiscali e per aver dichiarato il falso riguardo all'acquisto di un'arma. Vista la delicatezza del caso, Garland ha assicurato che non vi saranno interferenze politiche e che lascerà a Weiss la completa supervisione. Un avvocato di Hunter Biden, Chris Clark, ha a sua volta accusato gli investigatori della fuga di notizie, ricordando che «è un reato federale rivelare informazioni su un'inchiesta del grand jury come questa». E che non è compito degli agenti decidere delle incriminazione «ma dei procuratori, che devono lavorare senza pressioni, senza che gli si faccia fretta o li si critichi».

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