Nord Stream, attacco al gasdotto e perdite. La Russia accusa gli Usa
I gasdotti Nord Stream 1 e 2 inutilizzabili per sempre? Il giornale tedesco Tagesspiegel scrive che secondo i servizi di sicurezza in Germania i tre tubi del Nord Stream, danneggiati forse da un sabotaggio, potrebbero non essere più impiegati se non verranno riparati subito perché l’acqua salata del mare sta entrando nelle infrastrutture corrodendo il materiale in maniera irreversibile. La Russia, proprietaria delle tubature, ha puntato il dito contro gli Stati Uniti tramite la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, che su Telegram ha scritto: “Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden deve dire se gli Stati Uniti sono o meno responsabili delle fughe di gas rilevate dai gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel Mar Baltico. Il presidente è obbligato a rispondere alla domanda” e ha ricordato quando a inizio febbraio Biden dichiarò: “Se la Russia invaderà l'Ucraina non ci sarà più un Nord Stream 2. Vi metteremo fine”.
A stretto giro è arrivata la dura replica della Casa Bianca: “Ridicolo insinuare che gli Usa siano responsabili degli incidenti a Nord Stream”, mentre l’UE a sua volta sospetta di Putin che in questo modo avrebbe il pretesto per alzare l’asticella della guerra in Ucraina e avrebbe provocato una nuova impennata del prezzo del gas oltre a un gravissimo danno ambientale. Siamo alle accuse incrociate. Ma cosa è successo lunedì nel mar Baltico? Per ora è un mistero. L’Europa ha promesso indagini molto serie, ma gli esperti si sono già detti certi che rotture di questo genere possono essere solo frutto di atti deliberati, complessi sì, ma non impossibili. L'ipotesi di simultanei incidenti casuali con tre perdite al largo dell'isola danese di Bornholm, tra la Svezia meridionale e la Polonia, è stata esclusa. L'istituto sismologico norvegese NORSAR, riporta il sito di Repubblica, ha stimato che la seconda esplosione era equivalente a una deflagrazione di 700kg di tritolo. Lion Hirth, professore alla Hertie School di Berlino, ha dichiarato: “Danneggiare due gasdotti in fondo al mare è un evento importante, è probabile che a farlo sia stato un attore statale. La zona si adatta perfettamente ai sottomarini. Si possono usare nuotatori da combattimento per posizionare l'esplosivo o un drone che parte da un sottomarino lontano miglia e miglia e lascia cadere la mina vicino al fondo. Meno probabile l’impiego di un siluro”.
Una fonte militare francese, invece, sostiene: “Nulla è impossibile per un esercito esperto nelle attività clandestine. Si chiama operazione speciale navale. E’ qualcosa di ben coordinato e ben preparato e potrebbe volerci del tempo prima che emerga una verità plausibile. Ma chi è il responsabile? Sono numerosi gli oppositori al Nord Stream 2, sono tanti i paesi interessati a che questa pipeline non funzioni mai più”. E forse proprio su questo sta giocando il Cremlino.